E’ morto Stefano Breccia, il padre dell’ufologia abruzzese
imagine del caso amicizia

«Oltre che un grandissimo amico personale perdiamo un ricercatore estremamente serio», ha commentato a caldo Roberto Pinotti, ex presidente del Centro Ufologico Nazionale di ritorno da un congresso negli Stati Uniti. «Era stimatissimo», aggiunge, «e il suo interesse nell’ufologia è stato sempre trattato su basi tecniche e pratiche, anche quando lo invitai garbatamente a pubblicare il libro che altrimenti sarebbe rimasto chiuso in un cassetto». Ma il testo, un libro di oltre 400 pagine corredato di numerose foto di oggetti volanti e dettagliati schemi tecnici, non ha avuto l’effetto che gli esperti si attendevano, o forse non ancora. Doveva essere, infatti, la miccia d’innesco per far uscire allo scoperto numerose altre persone che in tutta Italia hanno avuto cooperazioni con presunti esseri alieni dalle sembianze del tutto simili alle nostre. In altre parole extraterrestri che sarebbero tra noi, mischiati tra i clienti di un normalissimo negozio o magari insegnanti tra le cattedre di qualche università. Una storia che in realtà ha spaccato su due fronti esperti ed appassionati di ufologia, alcuni favorevoli ed altri assolutamente contrari. Un racconto che trae spunto dalle rivelazioni di uno psicologo pescarese, Bruno Sammaciccia, che insieme ad altre persone ricevette messaggi e contatti da esseri di altri pianeti con intenti benevoli. Da qui, appunto, il nome amicizia, passando tra casi di teletrasporto, basi sotterranee, e toccando concetti di spiritualità particolarmente profondi. Quale e quanta verità ci sia dietro questo caso non è facile appurarlo, ma da ricerche effettuate pare che il legame con altre storie analoghe vissute in Inghilterra e in sud America sia molto interessante, tanto che in alcuni casi sembra addirittura una fotocopia. E in quelle stesse pagine ci potrebbe essere anche la spiegazione dei numerosi avvistamenti avvenuti nel 1978 sull’Adriatico: una finta guerra tra coalizioni opposte che avrebbe segnato il cambio di una strategia di cooperazione lasciando i “prescelti” con addosso gli effetti di una sindrome di abbandono. Sull’hard disk del computer di Breccia ora è rimasto il secondo libro scritto direttamente in inglese per avere una più rapida divulgazione. All’interno del materiale ritenuto di importanza vitale, tra cui il sistema di propulsione gravitazionale di alcuni dei dischi volanti che avrebbero visitato il nostro pianeta. Probabilmente ne sarà diffusa presto una parte in forma elettronica. A Breccia sarà dedicato il prossimo Simposium mondiale di ufologia in programma a San Marino il 17 e 18 marzo.
Di Valerio Simeone Link
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