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venerdì 4 aprile 2025

Ötzi, la mummia che racconta 5300 anni di storia

 Ötzi, la mummia che racconta 5300 anni di storia

Nel cuore dell'Alto Adige, tra Bolzano e le vette della Val Senales, si nasconde un racconto straordinario che ha come protagonista la più antica mummia umida del mondo: Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Dalla sua scoperta, avvenuta nel 1991, continua a rivelare pagine inedite sul nostro passato preistorico. Vissuto oltre 5300 anni fa, prima delle piramidi egizie e di Stonehenge, Ötzi e il suo corredo offrono una finestra unica sull'Età del Rame e trasformano queste montagne in un museo a cielo aperto.Il testimone silenzioso delle Alpi Era il 1991 quando due escursionisti fecero una scoperta destinata a riscrivere i capitoli della nostra 

comprensione della preistoria alpina. In alta Val Senales, a 3.210 metri di altitudine, emergeva dal ghiaccio il corpo perfettamente conservato di un uomo dell'Età del Rame. Ötzi rappresenta un caso straordinario di conservazione naturale, un evento raro reso possibile da una serie di fattori come conformazione del territorio, condizioni climatiche e atmosferiche. Di fatto, Ötzi non è solo una mummia ma tutto il corredo di un uomo preistorico, una collezione di reperti ben esposte nelle teche del Museo Archeologico dell'Alto

 Adige. "Mentre analizziamo il corpo e il corredo, ogni anno saliamo alla ricerca di altri oggetti - racconta Andreas Putzer, curatore e conservatore del museo, uno degli archeologi impegnati nello studio del sito - Da anni facciamo ricerche per capire lo sfruttamento di questa valle in preistoria. Stiamo studiando altri siti e altri passaggi".Questo è il fascino dell'archeologia in Val Senales: un testo in continua evoluzione, dove ogni ritrovamento aggiunge un dettaglio, ogni studio rivela un nuovo aspetto di quell'antico rapporto tra l'uomo e la montagna.

Passaggio a nord-ovest. Nel cuore di Bolzano, Ötzi riposa in una cella climatizzata che sembra uscita da un film di fantascienza. Intanto, sessanta chilometri a nord ovest, i ghiacciai della Val Senales rivelano lo scenario del ritrovamento, apoteosi della natura d’alta montagna..........

Tra i due luoghi si snoda un percorso che racconta non solo di un singolo uomo, ma di intere popolazioni che consideravano le Alpi non come barriere, ma come vie di comunicazione e scambio.

"Attorno al 3300 a.C. abbiamo popolazioni non molto dense. Contadini che coltivavano cereali e legumi, allevavano animali domestici, bovini, maiali," spiega Putzer "Ötzi faceva parte di gruppi culturali in legame con il nord Italia e il nord alpino". Ciò che stupisce è la mobilità di queste antiche popolazioni. La lama dell'ascia di rame di Ötzi proviene dal nord della Toscana, testimoniando scambi commerciali e culturali su distanze sorprendenti per l'epoca.Un libro che continua a rivelarsi

Intanto, nuove tecnologie permettono analisi impensabili al momento del ritrovamento. "Sono passati 30 anni e oggi si fanno ricerche che trent'anni fa erano impossibili. Noi speriamo di trovare un sito di fondovalle che possa raccontare di più sulla vita quotidiana delle popolazioni dell'epoca. Dal corredo, possiamo dedurre che Ötzi facesse probabilmente parte di un ceto elevato e rappresentasse una minoranza. Ma c'è un'intera storia ancora da scoprire". È in questo frangente che la Val Senales si rivela come un laboratorio a cielo aperto.

L'Alpin Arena Senales sognata dal visionario Leo Gurschler compie 50 anni e rende accessibile a tutti il ghiacciaio, creando di fatto in questa valle un ponte tra il turismo contemporaneo e l'esplorazione del nostro passato più remoto.

Nel 2020 è stata inaugurata la Piattaforma Iceman Ötzi Peak a 3251 metri sulla vetta Grawand, un omaggio moderno all'antico viaggiatore delle Alpi. La struttura in acciaio corten si integra come se la montagna stessa volesse ricordarci che, mentre noi studiamo il passato, il passato ci osserva attraverso i millenni.

Il rapporto primordiale tra l'uomo e le montagne della Val Senales continua a essere un testo in divenire che gli archeologi ci mettono a disposizione rivelando nuovi indizi. Mentre si fissa la mummia oltre il vetro blindato, la carne, i dettagli del corpo, i tatuaggi prendono vita in una conversazione silenziosa. È la voce di Putzer che ci trasmette il valore di Ötzi e della Val Senales, di tutto ciò che ci hanno rivelato finora, ma anche in quello che ancora ci diranno in futuro.

Una parte del racconto può essere anche vissuta all'archeoPark di Madonna di Senales. Macinare cereali, cuocere il pane, tirare con l'arco, navigare in piroga sono esperienze che da un certo punto di vista rappresentano squarci sulla preistoria ricordandoci che, nonostante cinquemila anni di progresso, il nostro rapporto con la montagna continua a essere fatto di sfida, rispetto e meraviglia. Link

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