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mercoledì 1 gennaio 2014

METEORE DI FINE ANNO SU MOSCIANO S.A. (TE)


meteore di fine anno su Mosciano (Te)
              foto dal web
Ultimo minuto del 31/12/2013 alle 23 e 30 una meteora della grandezza di una palla da calcio a solcato il cielo di mosciano seguita da una più piccola preciso non erano fuochi di fine anno purtroppo non sono ruiscito a fotografarli residui della Ison? Credo proprio di si se ne avvistano oltre che in Italia anche in varie parti del globo. By Gy

lunedì 18 novembre 2013

COMETA ISON ORA VISIBILE A OCCHIO NUDO

 


Cometa Ison: da stamani sarà visibile ad occhio nudo


recente immagine della cometa by Nick Rose
recente immagine della cometa by Nick RoseAggiornamento 17/11/2013: La cometa Ison comincia a fare sul serio e già dalle prime ore di stamani sarà visibile anche ad occhio nudo, nuvole permettendo. Per gli amanti del cielo e non solo, sarà visibile, infatti, poco prima delle 5 vicino alle Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine.  Il telescopio Trappist (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescop), che si trova sulle Ande cilene, ha infatti osservato un aumento incredibile della produzione di gas e di luminosità, passando da una magnitudo +7 a +4.Ricordiamo che C/2012 S1 (il nome 'd'archivio') si prepara a un passaggio ravvicinato, rasente alla nostra stella, il perielio (il massimo avvicinamento al Sole) è previsto per il 28 novembre, per poi tornare verso i confini del Sistema solare. Se sopravvivrà a questo transito, da Natale in poi, potremo ammirarla in tutto il suo splendore.Torna prepotentemente a far parlare di sè la Cometa Ison, che nelle ultime 48 ore ha infatti aumentato bruscamente la sua luminosità e se continuerà così potrebbe diventare già visibile ad occhio nudo già da Domani. Gli esperti della Nasa tuttavia non cantano vittoria visto che la cometa ha si messo il 'turbo' nelle ultime ore, ma non sono ancora in grado di prevedere se questo possa essere un segnale positivo o funesto. Ricordiamo che la Cometa Ison (C/2012 S1 per la scienza) è stata scoperta il 21 settembre 2012 dal bielorusso Vitali Nevki e dal russo Artyom Novichonok dell' International Scientific Optical Network (Ison) della Russia. Si tratta di una cometa radente (cometa che passa al perielio molto vicina alla superficie del Sole, ad una distanza che talvolta raggiunge qualche migliaio di chilometri) e non periodica (le comete che hanno o orbite paraboliche, ossia con eccentricità uguale a 1, od orbite iperboliche, ossia con eccentricità superiore a 1, od orbite ellittiche con periodi superiori ai 200 anni e delle quali non siano stati osservati almeno due passaggi al perielio) e potrebbe essere la prima cometa ben visibile ad occhio nudo dall’emisfero boreale dopo il passaggio nel 1997 delle cometa Hale-Bopp.

La denominazione "C/2012 S1 (ISON)" deriva da: "C", in quanto non periodica; "2012", in quanto scoperta in tale anno; "S1", in quanto prima cometa scoperta nella seconda metà del mese di settembre; "ISON", in quanto scoperta nel corso del programma di ricerca International Scientific Optical Network. Il nome "Cometa ISON" con cui è comunemente indicata dalla stampa rischia di essere, pertanto, fonte di possibile confusione: se nel corso dello stesso programma di osservazione venisse scoperta una cometa dello stesso genere a fine febbraio 2015 essa verrebbe denominata C/2015 D1 (ISON).    
Ma dove si trova ora?

La Cometa, dopo essere passata ad Ottobre molto vicino a Marte, passerà per il perielio, ossia il punto più vicino al Sole (circa 0,012 unità astronomiche, ossia quasi due milioni di chilometri), il prossimo 28 novembre.  La paura è che essa non riesca a sopravvivere a un incontro così ravvicinato, ma secondo gli esperti al momento si sta comportando bene seguendo il modello di una tipica cometa della nube di Oort (è un'ipotetica nube sferica di comete posta tra 20.000 e 100.000 UA, o 0,3 e 1,5 anni luce dal Sole, cioè circa 2400 volte la distanza tra il Sole e Plutone. Questa nube non è mai stata osservata perché troppo lontana e buia perfino per i telescopi odierni, ma si ritiene che sia il luogo da cui provengono le comete di lungo periodo (come la Hale-Bopp e la Hyakutake, recentemente avvistate) che attraversano la parte interna del sistema solare. Le comete dette di corto periodo (tra le quali la Halley è la più famosa) potrebbero invece venire dalla fascia di Kuiper)

Come sarà visibile?

Fine Novembre- Avvicinandosi al Sole, dovrebbe iniziare a diventare visibile anche a occhio nudo. Attualmente, in effetti, Ison sta guadagnando lentamente luminosità, anche se un po' meno rispetto alle previsioni: ha magnitudo +8 e si pensa arriverà a -4 il 28 novembre, giorno del perielio.

Più nel dettaglio:
18 Novembre ISON apparirà alta circa +6° e in congiunzione stretta con Spica. Il nucleo della cometa si troverà infatti 25′ a est della stella. Un’ora dopo ci sarà forse la possibilità di assistere a uno spettacolo davvero straordinario: circa 12° a est della ISON apparirà nel cielo del crepuscolo un’altra cometa, la 2P/Encke!
21 Novembre: due comete che viaggiano di conserva a pochi gradi l’una dall’altra, in uno scenario arricchito dalla presenza di Mercurio (mag. –0,6), Saturno (mag. +0,6) e da quella di Zuben el Genubi, la stella alfa della Libra (+2,8). L’orario consigliato per tentare la non facile osservazione è quello delle 6:15.  

Dicembre- Se tutto andrà per il verso giusto sarà un mese ricco di spettacolo. Qualche giorno prima del 25 dicembre, infatti, la cometa sarà osservabile all' alba, guardando in direzione est, sul filo dell'orizzonte. La sua coda dovrebbe splendere e alzarsi ogni giorno di più nel cielo. Dopo le festività, Ison dovrebbe essere visibile anche la sera, subito dopo il tramonto, ma questa volta guardando verso nord- est.

Gennaio- Dopo Capodanno, la cometa proseguirà il suo cammino fino a lambire quasi la stella Polare. Poi inizierà a diventare sempre più fioca, fino a scomparire del tutto nelle settimane successive.

Come osservarla?
Secondo gli astronomi, la luminosità di ISON è cresciuta notevolmente negli ultimi giorni. In astrofisica, la luminosità dei corpi celesti viene valutata in magnitudo, e tanto più basso è questo valore tanto più visibile risulta un oggetto: l'occhio umano, senza l'aiuto di altri strumenti, è in grado di distinguere oggetti con una magnitudo inferiore a 6,5. Secondo quanto rilevato dall'astronomo John Bortle, ISON è passata da una magnitudo di 8,5 lunedì 11 a 7,3 mercoledì 13, fino ai 5,4 di giovedì 14. In termini più comprensibili, la cometa è diventata quasi 16 volte più luminosa in 72 ore. Come accennato prima potrebbe così giù domani o al più lunedì essere visibile anche a occhio nudo.Link

domenica 10 novembre 2013

DILUVIO UNIVERSALE LE PROVE LE CAUSE ( COMETA ISON? )


 

[Dossier] Il Diluvio Universale, le prove dell'esistenza e le cause che lo generarono - Parte 1
( Nota : e forse da considerare la cometa Ison come la descrizione di questo interessante articolo redatto il12 agosto 2011 ? Da leggere prima e seconda parte davvero molto interessante By Gy )


Sylvia C. Browne, nota sensitiva, cerca di dissipare i timori di una possibile apocalisse nel 2012 aprendo il suo recente libro, End of Days: Reflections and Prophecies about the End of the World, con un lungo elenco di profezie funeste rivelatesi erronee. Papi, filosofi, scienziati e un assortimento di altri luminari ci raccomandavano di metterci al riparo, e tra questi anche Cristoforo Colombo, il quale nel Libro delle profezie scrisse che il mondo sarebbe finito nel 1658. L'elenco della Browne sarebbe stato assai più rassicurante se non iniziasse con la citazione di un'antica tavoletta assira:
"Oggi la nostra terra è degenerata. Ci sono segni che stia rapidamente avvicinandosi alla fine"
Stando alle ricerche della Browne, la tavoletta risale "approssimativamente al 2800 a.C.", che è molto vicino al 10 maggio 2807 a.C., la data che Bruce Masse, archeologo ambientale del Los Alamos National Laboratory, New Mexico, attualmente assegna all'inizio del diluvio universale, quello di Noè e della sua arca.
Masse fa parte dell'Holocene Impact Working Group, un gruppo di scienziati statunitensi, russi, australiani ed europei che si dedica specificamente allo studio dell'effetto di impatti extraterrestri sul nostro pianeta. (Olocene è un termine geologico che indica l'epoca recente e attuale).
L'Holocene Group sta letteralmente riscrivendo la storia della civiltà umana tenendo conto di numerosi grandi impatti di oggetti provenienti dallo spazio esterno, e ha dimostrato in modo spettacolare che l'impatto di una cometa causò il grande diluvio che circa 4800 anni fa interessò gran parte del pianeta.

Come ci narra la Bibbia,
"Tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati vennero dunque a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui. Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l'arca che si innalzò sulla terra. Le acque divennero poderose e crebbero molto sopra la terra e l'arca galleggiava sulle acque. Le acque si innalzarono sempre più sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo"
Genesi, 7, 14-19

La ricerca sul diluvio universale iniziò quando Masse si rese conto del fatto che molte mitologie di ogni parte del mondo descrivevano condizioni simili: mesi di piogge, grandi alluvioni e devastazioni. Dopo la vicenda di Noè, il più noto di questi miti è quello ricordato da Platone, il quale nel suo dialogo Crizia (111.e.5-112.a.4) si riferisce a tre diluvi catastrofici. Il più vasto si verificò al tempo di Deucalione che, con sua moglie Pirra, costruì un'arca dopo essere stato avvertito dal padre, Prometeo, che Zeus si apprestava a punire l'umanità con un diluvio devastante. Data la notevole somiglianza delle narrazioni, gli studiosi da molto tempo considerano Dio e Zeus, e Noè e Deucalione, come figure parallele. Alle quali va accostato anche Utnapishtim, l'unico sopravvissuto del diluvio sumerico, la cui storia è narrata nell'Epopea di Gilgamesh.Qualche coincidenza di per sé non prova nulla, e così Masse iniziò a raccogliere miti di ogni parte del mondo. Un migliaio di tali narrazioni è stato tradotto in inglese, e approssimativamente metà di esse parla di un diluvio torrenziale in un momento molto antico della storia. Un terzo di esse, appartenenti soprattutto a culture costiere, descrive anche uno tsunami verificatosi nella stessa epoca."Alla luce dell'informazione astronomica e stagionale contenuta nei miti, oltre che dei particolari relativi al diluvio stesso, è pressoché certo che la grande maggioranza di questi miti rappresenta un unico evento o eventi simultanei"ha dichiarato Masse, presentando i suoi risultati alla conferenza Tunguska 2008, tenutasi tra il 30 giugno e il 2 luglio a Krasnojarsk. La conferenza era stata organizzata per commemorare il centesimo anniversario dell'impatto che nel 1908 rase al suolo un'area di circa 2000 chilometri quadrati nella regione di Tunguska, nella Siberia settentrionale, e fu uno dei massimi impatti della storia recente. Si ritiene che tale evento si verifichi in media una volta ogni secolo, e si pensa sia stato provocato da un asteroide delle dimensioni di un edificio di dieci piani, analoghe a quelle dell'oggetto che mancò di poco la Terra nel marzo del 2009.

Molti degli antichi miti presi in esame da Masse parlavano anche di una grande bestia dotata di corna apparsa nel cielo immediatamente prima dell'evento. Si sa che, quando una cometa si avvicina al sole da una certa angolazione, la sua coda si ribalta verso l'alto e l'effetto che ne risulta è che sembra proprio una bestia cornuta. Sostiene Masse:"In base alle descrizioni contenute nei miti del diluvio di giganteschi esseri celesti soprannaturali allungati e lucenti o infuocati, apparsi prima o all'inizio della tempesta, è chiaro che l'oggetto entrato in collisione con la Terra era una cometa e che rimase visibile a molti o quasi tutti i gruppi culturali per diversi giorni prima dell'impatto. Le popolazioni dell'India osservarono il pennacchio di detriti atmosferici e lo descrissero in modo suggestivo come una serie di nubi apocalittiche che assomigliavano a un branco di elefanti, ed emettevano fulmini, tuonando fragorosamente [...] Diversi miti indiani descrivono la caduta di particelle infuocate dal cielo all'inizio del diluvio, e altrettanto fanno i miti della religione africana del Congo e della Nuova Guinea, apparentemente riferendosi al rientro balistico attraverso l'atmosfera del materiale surriscaldato espulso [quello che schizza da un cratere a causa dell'esplosione]"Masse ha cartografato tutte queste informazioni al computer e ha calcolato che la cometa deve essere caduta in qualche punto dell'Oceano Indiano. Poi ha fatto circolare i suoi dati tra i colleghi dell'Holocene Group.Dallas Abbott, una studiosa di scienze della Terra del Lamont-Doherty Research Laboratory presso la Columbia University, ha utilizzato Google Earth e altri dati cartografici per localizzare dozzine di punti d'impatto in tutto il mondo. Quando si verificano sulla terraferma, gli impatti aprono crateri che, esaminati dall'alto, hanno l'aspetto di fori di proiettile nel vetro. Molti di questi crateri si riempiono d'acqua e diventano laghi. Ma quando gli impatti si verificano nell'oceano o in mare i crateri si aprono sul fondo marino, il che rende molto più difficile individuarli. E' perciò necessario che vi siano altri indizi a guidare la ricerca.

Tutti gli impatti di oggetti provenienti dallo spazio esterno creano configurazioni caratteristiche note come chevrons (galloni). Ecco come produrre uno chevron. In spiaggia, prendete un grosso sasso, entrate in acqua fino alle caviglie, date le spalle al mare e gettate giù il sasso con tutta la vostra forza dove l'acqua è meno profonda. La sabbia che schizza in alto e verso la spiaggia forma uno chevron. Scagliando il sasso in questo modo si genera un microtsunami, la cui onda spinge la sabbia davanti a sé verso la spiaggia. Se si ripetesse più volte l'esperimento, gli chevrons mostrerebbero certe analogie strutturali, ad esempio una configurazione a spruzzo che si allarga a ventaglio dal punto dell'impatto. Angoli d'impatto diversi produrrebbero chevrons differenti. Se scagliaste il sasso in giù con forza sufficiente, l'analisi chimica dello chevron metterebbe in evidenza che vi si sono introdotti piccoli frammenti della pietra. Se vi voltaste verso l'oceano e gettaste il vostro sasso in acqua, si formerebbe uno chevron che però scomparirebbe rapidamente senza lasciare traccia, a causa dell'azione delle onde.
Punto in cui si schiantò la cometa Burckle

La Abbott esaminò scrupolosamente il suo database e ne estrasse rapidamente la prova regina: quattro immensi chevrons a forma di cuneo sulla costa sud del Madagascar, una strana e meravigliosa isola circa 500 chilometri a est dell'Africa meridionale. E' come se Noè avesse costruito un'arca speciale per il Madagascar, dato che metà dei suoi uccelli, dei suoi rettili e dei suoi anfibi vive esclusivamente sull'isola, così come i lemuri, da alcuni ritenuti, a causa della loro stazione eretta, l'anello mancante di Darwin tra primati e uomini.Non essendoci sull'isola alcun cratere da impatti a indicare il punto di caduta del corpo di origine extraterrestre, la Abbott e il suo gruppo analizzarono le dimensioni e la configurazione degli chevrons e ne estrapolarono la posizione approssimativa, l'energia e la traiettoria dell'impatto che li aveva fatti schizzare sul litorale. Insieme al collega Lloyd Burckle fece puntare sul sito i satelliti per la ricerca scientifica e nel 2005 fu scoperto, circa 1500 chilometri a sudest degli chevrons del Madagascar, 3800 metri sotto la superficie dell'Oceano Indiano, il cratere Burckle, del diametro di quasi 30 chilometri. Seconda parte sul sito d'orgine [To Be Continued]

ISON SEGUITA DALLA NASA CHE IL 26 DICEMBRE FARA' TREMARE LA TERRA

 

La NASA segue il percorso della Cometa ISON che il 26 Dicembre farà tremare la Terra

La Cometa ISON (C/2012 S1) potrà essere visibile in modo spettacolare, una volta che attraverserà il Sistema Solare interno, verso la fine del 2013. Durante le settimane prima del 28 novembre, ISON si avvicinerà al Sole, quindi la cometa sarà visibile con piccoli telescopi e binocoli. Gli  Osservatori di tutto il mondo e i telescopi spaziali come Hubble, IRAS e SOHO, seguiranno la cometa durante il suo viaggio intorno al Sole. Se ISON sopravviverà al passaggio infuocato di energia solare, che sembra probabile, ma non certa, la cometa sarà in grado di essere visibile ad occhio nudo nel cielo prima dell’alba nel mese di dicembre.
Questa animazione mostra la traiettoria della cometa ISON attraverso il sistema solare interno. La prima sequenza è la cometa vista lungo la sua orbita e nella seconda sequenza è una vista perpendicolare all’orbita della ISON.Come tutte le comete, ISON è una macchia di gas congelati misti a polvere. Spesso descritte come “palle di neve sporca”, le comete emettono gas e polvere ogni volta che si avventurano  vicino al Sole e il materiale ghiacciato si trasforma in gas attraverso un processo chiamato sublimazione. Il 1 ottobre 2013, ISON è passata avicino a Marte ad una distanza di circa 6,5 milioni di miglia (10.500 mila km) Alla fine di novembre, ISON scatenerà fiumi di polvere durante il suo incontro ravvicinato con il Sole a contatto quindi con il forte calore sprigionato dalla nostra stella e tutti i satelliti di monitoraggio soalre (SOHO) registreranno il suo passaggio. In questo periodo la cometa può diventare abbastanza brillante da poter essere vista solo alzando la mano per bloccare la luce abbagliante del Sole. Ma il destino di ISON  non termina qui. Qualunque cosa accada, gli scienziati saranno in grado di imparare di più sulle comete, su come queste interagiscono con il Sole. Successivamente ISON  per effetto fionda della gravità del Sole, questa si sposta verso la Terra, dove sarò visibile nel crepuscolo mattutino fino a dicembre. Secondo la NASA la Cometa ISON scuoterà la Terra il 26 dicembre 2013, quando si avvicinerà a 40 milioni di miglia, ovvero a circa 65 milioni di km.Link