Un meteorite racconta l’alba dell’universo: ecco cosa ha scoperto l’Intelligenza Artificiale
Un team internazionale di ricercatori ha finalmente decifrato il misterioso contenuto di un meteorite grazie all'aiuto dell’intelligenza artificiale. L'oggetto celeste, rinvenuto nel deserto del Sahara nel 2021, presentava caratteristiche chimiche e strutturali mai osservate prima. Dopo anni di analisi inconcludenti, è stata un'IA avanzata a trovare la chiave del mistero.Il meteorite, soprannominato Nyx-7, aveva da subito incuriosito gli scienziati per la sua composizione anomala: al suo interno erano presenti minerali mai visti sulla Terra, insieme a microstrutture cristalline completamente disorganizzate, incompatibili con qualunque processo noto nel sistema solare.

Nonostante le analisi spettroscopiche, la datazione con isotopi radioattivi e l’uso di microscopi elettronici ad altissima risoluzione, le ipotesi restavano vaghe e frammentarie. Era chiaro che Nyx-7 non fosse un semplice frammento asteroidale. L’intelligenza artificiale entra in gioco. Nel 2024, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno deciso di affidarsi a un sistema di intelligenza artificiale addestrato per analizzare dati geochimici e strutture cristalline complesse. L’IA, chiamata Helios, ha elaborato in poche settimane milioni di modelli di formazione e trasformazione minerale, comparandoli con banche dati astronomiche e geologiche.
Il risultato è stato sorprendente: secondo Helios, Nyx-7 proviene da un corpo celeste che si è formato prima della nascita del sistema solare, forse residuo di una proto-stella esplosa miliardi di anni fa. Inoltre, nel meteorite sono stati trovati aminoacidi in forme chirali rare, compatibili con quelle che potrebbero aver dato origine alla vita sulla Terra. Implicazioni straordinarie.“Grazie all’IA, siamo riusciti a riconoscere una firma cosmica che altrimenti sarebbe rimasta invisibile”, ha dichiarato la professoressa Elena Morandi, geochimica e coautrice dello studio pubblicato su Nature Astronomy. “Questo meteorite ci racconta una storia più antica del Sole stesso. È un messaggero di tempi e luoghi che non possiamo nemmeno immaginare.”
Il successo dell’analisi di Nyx-7 apre nuove prospettive nella ricerca spaziale: l’impiego di IA nella scienza planetaria potrebbe accelerare la comprensione di materiali extraterrestri e spingere la scienza verso orizzonti mai esplorati.Nel frattempo, Nyx-7 verrà esposto per la prima volta al pubblico nel 2026 presso il Museo di Scienze Planetarie di Londra, insieme a una simulazione interattiva dell’analisi condotta da Helios. Gabry58
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