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venerdì 29 marzo 2024

Cern : Catturatolo spettro degli acceleratori di particelle

Cern : Catturatolo spettro degli acceleratori di particelle

Al Cern di Ginevra è stato catturato uno degli 'spettri' invisibili che infestano tutti gli acceleratori di particelle: è un fenomeno che avviene in 4D e che provoca molti problemi, poiché devia la traiettoria dei fasci di particelle. È riuscito ora a misurarlo e quantificarlo un gruppo di ricercatori del Cern e della Società tedesca per la ricerca sugli ioni pesanti di Darmstadt, che ha pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Nature Physics. Il successo costituisce un passo avanti verso la soluzione di un problema universale per gli acceleratori e per ottenere quella elevata precisione richiesta dagli esperimenti in corso e da quelli futuri."In tutti gli esperimenti che indagano la materia è necessario far collidere fasci di particelle: aumentando il numero di collisioni, aumentano anche le probabilità di riuscire ad osservare il fenomeno cercato", spiega all'ANSA Giuliano Franchetti del Gsi Helmholtzzentrum, co-autore dello studio insieme a Hannes Bartosik e Frank Schmidt del Cern. "Tuttavia, questa non è un'impresa facile, perché le particelle cariche si respingono a vicenda e con un numero più elevato di queste intervengono effetti difficili da controllare. Questi effetti - commenta Franchetti - sono importanti per l'alta luminosità del Large Hadron Collider e per il progetto Fair a Darmstadt".Il 'fantasma' protagonista dello studio è il risultato di un fenomeno noto come 'risonanza', che si verifica quando due sistemi interagiscono tra loro e si sincronizzano su una frequenza capace di amplificare il moto del sistema stesso. Ad esempio, spingendo una persona sull'altalena si imprimono delle spinte sempre sincronizzate con il moto dell'altalena: spinta dopo spinta, l'oscillazione diventa sempre più ampia e più veloce. "È un fenomeno che avviene anche nello spazio, ad esempio negli anelli di Saturno vi sono delle risonanze - dice Franchetti - ma ci sono più tipi di risonanze e quello che abbiamo osservato si sviluppa in uno spazio a quattro dimensioni, quindi complesso".Link 

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