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martedì 13 dicembre 2011

CERN : TROVATA L'IMPRONTA DELLA PARTICELLA DI DIO


 L'annuncio degli scienziati del Cern: "Trovata l'impronta della particella di Dio"

 L'enigma relativo all'esistenza del "bosone di Higgs", il "Santo Graal" della fisica delle particelle elementari, ha avuto una prima parziale riposta: i fisici del Cern di Ginevra ne hanno infatti rivelato alcune possibili tracce e sperano di fugare ogni dubbio entro la fine del 2012, quando sarà stata completata l'analisi degli esperimenti in corso. La ricerca è stata condotta da due team differenti (con gli esperimenti denominati "Atlas" e "Cms") ciascuno all'oscuro dei risultati dell'altro. I primi dati sono stati presentati a Ginevra, in un affollatissimo seminario organizzato al Cern, dai coordinatori degli esperimenti Atlas e Cms, gli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli. I due esperimenti - "Atlas" - diretto dall'italiana Fabiola Gianotti - esclude al 95% la presenza della particella nell'intervallo di energie compreso fra i 131 e 453 miliardi di elettronvolt (GeV) mentre rileva un possibile picco a 126 GeV (un livello di energia che corrisponde a poco più di cento volte la massa del protone) con una precisione statistica pari a 2,6 sigma; per la virtuale certezza che non si tratti di una casualità occorre tuttavia un valore pari a cinque. Per il coordinatore del "Cms", l'italiano Guido Tonelli, si tratta di valori statistici prevedibili con i dati a disposizione e i relativamente bassi livelli di energie come quelli in gioco; l'esperimento conferma alcuni eventi "interessanti" nell'intervallo tra 120 e 131 GeV, con un picco sotto i 130 GeV (1,9 sigma). In ogni caso l'analisi degli ulteriori dati ottenuti nel corso dell'anno dovrebbero dare una risposta definitiva in merito all'esistenza o meno della particella. "Abbiamo iniziato a notare il segnale alla fine dell'estate - ha spiegato Sergio Bertolucci, che al Cern è direttore della ricerca -. Ma analisi così complesse hanno richiesto mesi di lavoro e la collaborazione di migliaia di fisici in tutto il mondo". "Anche se i risultati sono significativi - precisa il fisico tedesco Rolf Heuer - i dati non bastano ancora a confermare con assoluta certezza l'esistenza del bosone di Higgs". Nella scala che i fisici chiamano "sigma" o "deviazione standard" siamo ancora al livello 3: per dichiarare con certezza una scoperta si richiede un livello minimo di 5. Il termine "scoperta" non viene mai pronunciato nel seminario - Ad accendere l'entusiamo è soprattutto il fatto che i due esperimenti siano arrivati a indicare valori molto vicini in modo assolutamente indipendente, ossia l'uno senza conoscere i risultati dell'altro, seguendo strade diverse e con strumenti diversi. Nei prossimi mesi i loro risultati saranno incrociati e sovrapposti e saranno inoltre raccolti nuovi dati che si spera, già entro marzo 2012 potranno portare a evidenze puù sostanziose, mentre la conferma definitiva è attesa verso la fine del 2012. Obiettivo a lungo termine dei ricercatori del Cern è quello di verificare - grazie soprattutto all'Lhc, il "Large Hadron Collider" - l'esistenza delle particelle supersimmetriche e delle dimensioni nascoste previste dalla teoria delle stringhe, oltre a comprendere meglio l'esatta natura della materia ed energia "oscure" che costituiscono gran parte della massa dell'Universo; soprattutto, dovrebbe essere finalmente prodotto il "bosone di Higgs", l'ultima particella prevista dal modello standard della fisica quantistica ancora da scoprire. Ribattezzata "particella di Dio", il bosone (o meglio il "campo di Higgs" di cui è prodotto) è all'origine della manifestazione della massa e la conferma della sua esistenza potrebbe far compiere passi avanti nelle Teorie di Unificazione, verificate per le forze nucleari ed elettromagnetiche ma dalle quali la gravità rimane ancora esclusa. Link

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