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domenica 28 settembre 2025

Scoperto il cranio di Yunxian (Cina) di ~1 milione di anni fa

Scoperto il cranio di Yunxian (Cina) di ~1 milione di anni fa (Video)

Nel sito Paleolitico di Xuetangliangzi, villaggio di Mituosi, nella contea/città di Yunyang (provincia di Hubei, Cina centrale), è stato rinvenuto il cosiddetto cranio No. 3 del “Yunxian Man” (o “Uomo di Yunxian”).  Scoperto il 18 maggio 2022, il cranio è stato estratto con molta cura (ha richiesto circa sei mesi di lavoro per separare la roccia, gli altri fossili e pure pietre, mantenendo la struttura intatta).  È considerato uno dei fossili di Homo erectus meglio conservati di quell’epoca in Eurasia interna. A differenza di altri ritrovamenti simili nella zona (No. 1 e No. 2), che erano stati deformati dal processo di fossilizzazione, il cranio No. 3 risulta quasi completo e con poche deformazioni visibili. 

L’età stimata è compresa fra 800.000 e 1,1 milioni di anni, con varie analisi stratigrafiche e sedimentarie che collocano il fossile a ~1 milione di anni.  Il cranio mostra caratteristiche sia primitive che più evolute: Frontale basso, prominenza facciale, alcune parti del volto che ricordano Homo erectus.  Altre caratteristiche indicano un aumento della capacità cranica e una forma del cranio che anticipa linee evolutive successive, simili a quelle viste nei fossili del Pleistocene Medio.   Implicazioni per l’evoluzione umana. Questa scoperta è potenzialmente molto importante per diversi motivi: Il cranio No.3 “Yunxian Man” aiuta a colmare un vuoto nella conoscenza di come si fossero evoluti i primi Homo in Asia, specie nella parte interna del continente, lontano dalle coste. 

Grazie a una conservazione migliore, si possono studiare dettagli anatomici che prima erano poco chiari nei fossili deformati, permettendo confronti più affidabili con altri Homo erectus e specie affini. ,Le caratteristiche avanzate osservate suggeriscono la possibilità che la divergenza tra le linee evolutive umane (Homo sapiens, Neanderthal, Denisovani, etc.) possa essere avvenuta più indietro nel tempo di quanto si pensasse, almeno in parte. Alcuni studi recenti che riguardano un fossile chiamato Yunxian 2 reinquadrano questo elemento nel lignaggio vicino ai Denisovani, stimando l’età fra ~940.000 e 1.1 milioni di anni. 

Rimessa in discussione del modello “Africa come unico centro di origine” Sebbene non neghino affatto l’importanza dell’Africa, queste scoperte rafforzano l’idea che in Asia si siano sviluppate, in parallelo o in interazione, linee evolutive importanti e che specie umane.......

“arcaiche” fossero più diffuse e diversificate geograficamente di quanto si pensasse.  Nonostante l’importanza, la scoperta presenta anche alcune sfide o punti da chiarire: Stato di conservazione di altri fossili: mentre il No. 3 è ben conservato, gli altri due (No. 1 e No. 2) presentano deformazioni notevoli, che complicano i raffronti. Ciò può introdurre errori di interpretazione se non si applicano opportuni metodi di ricostruzione. 

Datazione precisa: anche se si ha una stima abbastanza definita, c’è sempre margine di incertezza con i metodi usati per datare sedimenti/fossili; aggiornamenti futuri potrebbero modificare leggermente le cifre. Collocazione evolutiva esatta: la domanda su quale specie “esattamente” rappresenti (Homo erectus puro, oppure un ceppo evolutivo che ha caratteristiche ibride, oppure un parente prossimo dei Denisovani o altre specie) è ancora dibattuta. Alcuni articoli recenti (ad esempio quelli su Yunxian 2) suggeriscono che il fossile possa appartenere a un lignaggio distinto o vicino ai Denisovani. 

Rischio di sovrastimare la novità: spesso scoperte di questo tipo sono interpretate come “rivoluzionarie”, ma la paleontologia evolutiva avanza anche con tanti piccoli miglioramenti nei dati, e nuove scoperte potrebbero confermare, modificare o contraddire le interpretazioni attuali.,Il cranio di Yunxian (No. 3 Skull), assieme quello ricostruito di Yunxian 2, rappresenta una scoperta notevole che spinge indietro alcune delle nostre ipotesi sull’evoluzione umana, suggerendo una maggiore complessità, una maggiore diffusione geografica e una divergenza fra specie umane arcaiche più antica di quanto si pensasse. Serve tuttavia molta cautela: ogni nuova scoperta deve essere inserita in un quadro più ampio, confrontata con altri fossili, dati genetici, dati geologici, eccetera. Gabry58

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