Secondo l'archeologo J.R. Bhagat, che ha studiato il sito, queste rappresentazioni sono uniche nel loro genere in India e non sembrano corrispondere a nessun altro stile artistico tribale noto. Questo ha portato alla nascita di numerose teorie, alcune scientifiche, altre più speculative, che spaziano dalla mitologia locale fino all’ipotesi (controversa) di antichi contatti extraterrestri. Le comunità tribali della zona,
come i Gond e i Murias, tramandano da generazioni storie di "rohela people", entità misteriose che discendevano dal cielo in oggetti volanti e che interagivano con gli abitanti. Queste narrazioni folkloristiche, unite alle pitture rupestri, hanno alimentato un affascinante intreccio tra mito, arte e archeologia.
Nonostante il grande potenziale culturale e turistico del sito, le pitture di Charama sono ancora poco conosciute e in parte a rischio di degrado a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e alla mancanza di protezione adeguata. È fondamentale che vengano intraprese iniziative per preservare e studiare più a fondo questo patrimonio unico. Investire nella tutela di luoghi come Charama significa non solo proteggere l’arte preistorica, ma anche aprire nuove prospettive sulla storia dell’umanità.
Charama, con le sue grotte silenziose e le pitture che sembrano raccontare una storia dimenticata, rappresenta uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi dell’India centrale. Un invito a guardare il passato con occhi nuovi, e forse anche a interrogarci su ciò che ancora non conosciamo. Gabry58
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