Fino ad oggi non era stato possibile estrarre del DNA dal cranio di Harbin, e per questo motivo non era certa l'attribuzione a nessuna specie di ominide. Un gruppo di ricerca cinese guidato da Qiaomei Fu, dell'Accademia delle Scienze di Pechino, tramite una tecnica innovativa, è riuscito invece ad estrarre il DNA dalla placca dentale dell'individuo, ritrovando tratti noti riferibili al patrimonio genetico dei Denisoviani.Un altro studio sempre dell'Accademia delle Scienze di Pechino ha confermato l'attribuzione del cranio a Homo denisova tramite un'altra tecnica estremamente innovativa. Invece di concentrarsi sul DNA, i ricercatori cinesi sono
riusciti ad estrarre 95 proteine endogene (ovvero prodotte direttamente dall'organismo e quindi non introdotte dall'esterno tramite l'alimentazione). Queste presentavano delle varianti aminoacidiche direttamente riferibili a quelle rilevate in altri esemplari noti di Homo denisova.I Denisoviani vissero tra i 285.000 e i 25.000 anni fa, per poi estinguersi. La specie non scomparì dall'oggi al domani, ma si ibridò, prima con Homo neanderthalensis e successivamente con Homo sapiens. Difatti, alcuni dei gruppi etnici più antichi dell'Asia e dell'Oceania, come i Negritos delle Filippine, i Melanesiani della Nuova Guinea e gli Aborigeni australiani presentano ancora oggi tracce di Homo denisova nel loro patrimonio genetico. Link

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