Kenneth Ohm, professore di fisica, ha deciso di mandare il suo DNA sulla superficie lunare, perchè in futuro possibili alieni possano studiarlo.
Lo scopo di Kenneth Ohm
In un’intervista rivelatrice con il New York Times, Kenneth Ohm ha condiviso una prospettiva unica dietro la sua decisione di inviare il suo DNA sulla superficie lunare. Oltre al desiderio di fornire alla sua famiglia un collegamento con la Luna, Ohm ha delineato uno scopo “pratico”.Immagina un futuro lontano in cui esseri alieni o civiltà avanzate potrebbero scoprire il loro materiale genetico, speculando sui possibili usi, dalle mostre negli zoo intergalattici alla creazione di un esercito di cloni di “Ken Ohm” dispersi in tutto l’universo.L’audacia della visione di Ohm, anche se può non sembrare del tutto seria, evidenzia il fascino umano per l’ignoto e il trascendentale. Anche se creare un esercito di cloni è un’ipotesi stravagante, l’atto di inviare resti umani nello spazio è ancora un modo unico per celebrare la vita.Questa pratica unica combina elementi di una cerimonia commemorativa con uno spettacolo cosmico, fornendo una nuova prospettiva su come gli esseri umani cercano di superare i limiti terreni verso l’infinito.In un mondo in cui le opzioni per un destino postumo sono vaste quanto l’universo stesso, la storia di Kenneth Ohm aggiunge un capitolo bizzarro e accattivante. La sua speranza che gli alieni possano trasformare il loro DNA in un’eredità intergalattica non solo sorprende, ma invita anche a riflettere su cosa significa vivere, cosa significa morire e come le nostre scelte trascendono i confini della vita terrestre.Link
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