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giovedì 7 ottobre 2010

Mc NAUGHT COMETA (PICCOLA) IN ARRIVO PER GIUGNO


Mc NAUGHT COMETA (PICCOLA) IN ARRIVO PER GIUGNO
Ci eravamo abituati a comete vistose, effimeri fantasmi, sì, ma sfolgoranti nel cielo: la Hale-Bopp del 1997, record di luminosità per il secolo XX, e più recentemente, nel novembre 2007, la vaporosa cometa Holmes. Da allora per i romantici che si appassionano a queste apparizioni celesti è iniziato un periodo di astinenza. Ma qualche limitata soddisfazione è in arrivo: dall’emisfero australe sta muovendosi verso il nostro cielo boreale la cometa C/2009 R1 Mc Naught. A fine giugno dovrebbe sfiorare la magnitudine 4,6. Non è molto, però sarebbe visibile a occhio nudo in una notte buia di montagna, e poi si può sempre sperare che raggiunga una luminosità ancora maggiore, in quanto le comete sono per natura imprevedibili nelle loro reazioni alla radiazione solare. Per millenni l’uomo ha avuto delle comete una concezione mitologica e superstiziosa, il più delle volte associandole a sciagure. Con il matematico, astronomo e cartografo tedesco Petrus Apianus (1495-1552) incomincia il loro studio scientifico. E’ lui a notare per primo che la coda è sempre opposta al Sole. Poco dopo si accende il dibattito sulla loro distanza: sono oggetti vicini, vapori che si condensano nell’atmosfera terrestre, o oggetti lontani come i pianeti o addirittura come le stelle? Tycho Brahe affronta il problema cercando di misurare la parallasse di una cometa che compare nel 1577 e scopre che è minore di quella lunare. Dunque le comete si muovono ben al di sopra dell’atmosfera e al di là del tolemaico "cielo della Luna". Questa importante acquisizione però non è subito accettata. Lo stesso Galileo Galilei a proposito delle comete cade in un errore clamoroso, e ne "Il Saggiatore", pubblicato nel 1623, sostiene che si tratta di illusorie formazioni atmosferiche, mentre Keplero parla di materia che riflette la luce del Sole. Hevel sarà il primo a osservare al telescopio e a descrivere in termini moderni il nucleo di una cometa, e del 1680 è la prima cometa scoperta al telescopio. Bisogna però aspettare Newton e Halley per stabilire definitivamente la loro natura di oggetti del Sistema Solare. Halley nota che le comete apparse nel 1531, 1607 e 1682 sono passate a intervalli di 76 e ipotizza che si tratti dello stesso oggetto. continua su la stampa.it/scienza

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