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martedì 8 aprile 2025

Nuova ricerca sui “manufatti” di Marte, uno studioso è certo: sono alieni

Nuova ricerca sui “manufatti” di Marte, uno studioso è certo: sono alieni

Ciclicamente torna la storia di possibili civiltà aliene su Marte. Stavolta è il Daily Mail a rilanciare in esclusiva le dichiarazioni di  George J. Haas, fondatore e principale ricercatore del gruppo di ricerca su Marte noto come The Cydonia Institute. Nel suo nuovo libro, “The Great Architects of Mars” (I Grandi Architetti di Marte), Haas ha analizzato decine di foto di strutture sulla superficie marziana, arrivando a una conclusione certa: sono artificiali. Tutto parte da alcune immagini diffuse dalla NASA diversi anni fa che hanno riacceso il dibattito. Lo studioso sostiene che queste strutture siano talmente simmetriche e complesse da far ipotizzare la presenza di un’antica civiltà aliena.Uno dei manufatti più discussi è la cosiddetta struttura a 

chiave, fotografata nel 2011 dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter sulla regione montuosa di Libya Montes. Si tratta di un insieme composto da una forma a cuneo e una cupola circolare, che ricorda un gigantesco punto esclamativo. Haas l’ha definita un’architettura “impossibile da spiegare naturalmente” per via della simmetria delle due componenti. La sua forma ricorda i tumuli giapponesi Kofun, portando l’autore a ipotizzare connessioni culturali interplanetarie.L’analisi, pubblicata nel Journal of Space Exploration, sottolinea come due strutture geometricamente opposte difficilmente possano essere frutto del caso.Un altro esempio controverso è il geoglifo del pappagallo, scoperto nel 2002 da Wilmer Faust e 

approfondito dallo stesso Haas. Si trova nel bacino Argyre e presenta 22 elementi anatomici che ne richiamano l’aspetto: testa, occhio, becco, corpo, zampe, ali. La precisione anatomica ha convinto anche veterinari, compreso uno specialista di volatili, che ne hanno riconosciuto una somiglianza impressionante con un vero uccello.A differenza delle tipiche forme casuali che il cervello umano tende a interpretare (come volti nelle nuvole), questo disegno presenta un livello di dettaglio unico, tanto da essere definito “scultura” e non semplice coincidenza.......

lunedì 7 aprile 2025

Shiva: antica tecnologia nascosta nella mitologia

Shiva: antica tecnologia nascosta nella mitologia? (Video)

Tra le nebbie del tempo, nel cuore delle antiche scritture indiane, si cela una figura enigmatica: Shiva, il Distruttore, il Trasformatore, il Signore della Danza Cosmica. Ma se ci fosse molto di più dietro il simbolismo? E se Shiva rappresentasse una forma di antica tecnologia avanzata, mal interpretata come divinità?


I testi vedici parlano di armi divine, come il Trishula, con poteri distruttivi paragonabili a quelli delle moderne armi energetiche. Alcuni ricercatori alternativi ipotizzano che lo Shiva Linga, spesso visto come un simbolo spirituale, possa rappresentare un reattore energetico o un portale dimensionale, un’antica macchina di connessione tra i mondi.

 Curiosità:

  • Il terzo occhio di Shiva, capace di incenerire con un solo sguardo, ricorda descrizioni di armi a energia diretta.

  • La danza di Shiva (Nataraja) rappresenta la creazione e la distruzione dell’universo… ma potrebbe anche alludere ai cicli cosmici governati da tecnologie avanzate?

  • Alcune raffigurazioni di Shiva mostrano simboli che oggi assoceremmo alla genetica, alla fisica quantistica o all’ingegneria energetica.

Forse gli antichi non erano solo visionari… Forse ricordavano qualcosa.
Mito o memoria di un passato dimenticato? Lascia che la leggenda ti parli. A volte, le verità più grandi sono custodite nei racconti che chiamiamo "miti". Gabry58

domenica 6 aprile 2025

Si possono evocare gli UFO? Un nuovo studio cercherà di dimostrarlo

Si possono evocare gli UFO? Un nuovo studio cercherà di dimostrarlo 

L'organizzazione Skywatcher, guidata da Jake Barber, informatore dei fenomeni anomali non identificati (UAP), ha lanciato lo Skywatcher Discovery Framework, un rigoroso quadro investigativo basato su dati scientifici per l'analisi degli avvistamenti UFO. Il suo scopo è quello di fornire prove verificabili ed eliminare le spiegazioni convenzionali prima di considerare qualsiasi fenomeno come inspiegabile.Un processo a sei livelli per convalidare gli avvistamenti Secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata oggi, lo Skywatcher Discovery Framework è composto da sei livelli progressivi, progettati per garantire che solo i casi più solidi avanzino nelle indagini:

1 Osservazione preliminare: vengono raccolte le segnalazioni di avvistamento e vengono escluse le spiegazioni ovvie (aerei, pianeti, droni, ecc.).

2 Raccolta di dati strutturati: per ottenere prove tangibili vengono utilizzati strumenti come telecamere e radar. 

3 Analisi e verifica delle ipotesi: i dati vengono esaminati e le spiegazioni convenzionali vengono escluse prima di considerare il caso anomalo.

4 Verifica indipendente e revisione paritaria: esperti esterni esaminano e replicano i risultati. 

5 Divulgazione pubblica e revisione scientifica: i risultati vengono pubblicati su piattaforme ad accesso aperto per essere sottoposti a verifica. 

Scoperta e integrazione complete : se i dati sono conclusivi, vengono integrati nella conoscenza scientifica e politica. Tecnologia e psionica Skywatcher si concentra su due ipotesi principali per tentare di indurre o comunicare con gli UAP. Uno è la segnalazione elettromeccanica, cioè l'uso di specifiche frequenze elettroniche per attrarre gli UFO; e l'altra è l'interazione neuromeditativa, che suggerisce la possibilità che la mente umana possa influenzare la comparsa di UAP attraverso la meditazione e la concentrazione. I primi esperimenti su quest'ultima ipotesi hanno prodotto risultati interessanti , anche se non sono 

stati ancora verificati in modo indipendente.Una scadenza ambiziosa: risposte entro la fine del 2025 Skywatcher ha in programma di sottoporre i suoi risultati a verifica indipendente e pubblicare i risultati dei suoi esperimenti entro la fine del 2025. Jake Barber ha dichiarato che il suo obiettivo è fornire dati concreti che rispondano alla domanda se gli UFO possono essere........

sabato 5 aprile 2025

Suit Study: le divise segrete aliene dell’esercito

 

Suit Study: le divise segrete aliene dell’esercito

Da decenni circolano voci su operazioni militari top secret riguardanti il recupero e l’analisi di tecnologia non terrestre. Tra queste, uno dei nomi più enigmatici è "Suit Study", un presunto programma classificato legato allo studio di tute aliene. Ma cosa sappiamo davvero? Un nome che compare tra i documenti riservati "Suit Study" non è mai stato confermato ufficialmente da alcuna istituzione militare o governativa. Eppure, in diversi leak, testimonianze anonime e archivi declassificati, questo nome compare in connessione con basi militari altamente protette come Groom Lake (Area 51), Dulce Base e Wright-Patterson Air Force Base. Al centro del progetto ci sarebbe lo studio di dispositivi indossabili di origine aliena: tute, esoscheletri o armature biologiche recuperate da crash UFO o scambi tecnologici segreti.

Cosa sarebbero queste “suit”? Secondo le fonti più audaci, si tratterebbe di tute intelligenti, progettate per fondersi con l’organismo di chi le indossa. Alcune potrebbero:

  • Aumentare forza, resistenza e riflessi

  • Comunicare direttamente col sistema nervoso dell'utente

  • Garantire invisibilità radar e/o ottica

  • Resistere a temperature estreme, radiazioni e ambienti ostili

  • Autorigenerarsi o “adattarsi” al portatore

Un mix tra tecnologia militare e biotecnologia avanzatissima, al di là di quanto oggi ritenuto possibile con i mezzi umani.

I legami con crash UFO e reverse engineering. Molti collegano Suit Study all'incidente di Roswell (1947), ma anche ad altri crash meno noti, come Kecksburg (1965) o quelli descritti da ufficiali USAF e piloti Navy durante operazioni nel Pacifico.Il progetto sarebbe parte di un più vasto sforzo di reverse engineering, volto a ricavare vantaggi strategici dalla tecnologia aliena. Alcuni whistleblower affermano che alcuni prototipi sarebbero già stati testati… con risultati inquietanti.


Testimonianze inquietanti Diverse voci parlano di militari che non hanno più mostrato comportamenti umani dopo l’uso delle suit, come se la tuta stessa influenzasse la mente. Altri riferiscono esperimenti su civili, condotti in totale segretezza. Un ex ufficiale della Marina, sotto anonimato, avrebbe detto: “Quelle tute… non erano fatte per noi. O forse sì, ma non per quello che siamo adesso.”.........

venerdì 4 aprile 2025

Avvistamenti di Ufo Sicilia da record si moltiplicano le segnalazioni

Avvistamenti di Ufo Sicilia da record si moltiplicano le segnalazioni

La scienza è alquanto perplessa quando si parla di alieni e di navicelle spaziali ma nel corso degli ultimi due anni sono in crescita le segnalazioni. I dettagli:Sebbene non siano in molti coloro che credono negli alieni, nel corso degli ultimi due anni si sono moltiplicate le segnalazioni di Ufo in tutto il nostro Paese, con un incremento crescente di avvistamenti in Sicilia e in tutto il Sud Italia.Ad affermare questo sono alcuni enti specializzati, come il Centro Ufologico Mediterraneo (CUFOM), il SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) e l’Associazione Ricerca Italiana Aliena (ARIA). L’ultimo picco sarebbe avvenuto proprio negli scorsi mesi, a seguito di una vera e propria ondata di segnalazioni di oggetti non identificati, molti dei quali sono stati documentati e analizzati da esperti.

Questa non è d’altronde la prima volta che gli Ufo sono stati avvistati in Sicilia. La nostra regione è infatti una delle più interessate da questo fenomeno, sebbene la Liguria attualmente risulti il territorio nazionale con più segnalazioni pro capite. A riconoscerlo sono anche i dati dell’Aereonautica militare, provenienti dai mezzi adoperati per la sicurezza aerea.Per capire di quale tipologia di avvistamenti si sta parlando, negli scorsi mesi un avvistamento alquanto inquietante è stato ripreso nei cieli di Porto Empedocle, dove un oggetto sferico di colore tendente al nero è stato filmato da alcuni cittadini, mentre sorvolava lentamente il mare tranquillo.

Gli Ufo principalmente avvistati sulla nostra isola sono spesso stati descritti come velivoli, che presentavano una grande varietà di colori e forme. Alcuni di essi ricordavano i classici dischi alieni, rappresentati varie volte nei film al cinema, mentre in altri casi si parla di navicelle più complesse, dalla dubbia aerodinamicità, avente geometria triangolare, dodecaedrica o cilindrica.Non mancano poi neppure i presunti rapimenti alieni, che spesso si rivelano il frutto di uno scherzo o il prodotto di una mente alterata da malattie, psicofarmaci e droghe.

Infine, altre volte le navicelle aliene sono state descritte come lampi luminosi, dei veri e propri fulmini intermittenti, per il piacere dei teorici del complotto.Per nostra fortuna l’Italia si è dotata di un sistema ufficiale per la raccolta e l’analisi di tali fenomeni dall’ormai lontano 1978, obbligando l’Aeronautica a gestire ed assimilare le varie segnalazioni provenienti da civili e militari. Dal canto suo la scienza è alquanto perplessa quando si parla di alieni e di navicelle spaziali.Sebbene infatti il progetto SETI sia stato fondato...........

Ötzi, la mummia che racconta 5300 anni di storia

 Ötzi, la mummia che racconta 5300 anni di storia

Nel cuore dell'Alto Adige, tra Bolzano e le vette della Val Senales, si nasconde un racconto straordinario che ha come protagonista la più antica mummia umida del mondo: Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Dalla sua scoperta, avvenuta nel 1991, continua a rivelare pagine inedite sul nostro passato preistorico. Vissuto oltre 5300 anni fa, prima delle piramidi egizie e di Stonehenge, Ötzi e il suo corredo offrono una finestra unica sull'Età del Rame e trasformano queste montagne in un museo a cielo aperto.Il testimone silenzioso delle Alpi Era il 1991 quando due escursionisti fecero una scoperta destinata a riscrivere i capitoli della nostra 

comprensione della preistoria alpina. In alta Val Senales, a 3.210 metri di altitudine, emergeva dal ghiaccio il corpo perfettamente conservato di un uomo dell'Età del Rame. Ötzi rappresenta un caso straordinario di conservazione naturale, un evento raro reso possibile da una serie di fattori come conformazione del territorio, condizioni climatiche e atmosferiche. Di fatto, Ötzi non è solo una mummia ma tutto il corredo di un uomo preistorico, una collezione di reperti ben esposte nelle teche del Museo Archeologico dell'Alto

 Adige. "Mentre analizziamo il corpo e il corredo, ogni anno saliamo alla ricerca di altri oggetti - racconta Andreas Putzer, curatore e conservatore del museo, uno degli archeologi impegnati nello studio del sito - Da anni facciamo ricerche per capire lo sfruttamento di questa valle in preistoria. Stiamo studiando altri siti e altri passaggi".Questo è il fascino dell'archeologia in Val Senales: un testo in continua evoluzione, dove ogni ritrovamento aggiunge un dettaglio, ogni studio rivela un nuovo aspetto di quell'antico rapporto tra l'uomo e la montagna.

Passaggio a nord-ovest. Nel cuore di Bolzano, Ötzi riposa in una cella climatizzata che sembra uscita da un film di fantascienza. Intanto, sessanta chilometri a nord ovest, i ghiacciai della Val Senales rivelano lo scenario del ritrovamento, apoteosi della natura d’alta montagna..........