Questa cometa ha subito attirato l'attenzione degli scienziati per una serie di caratteristiche davvero uniche: Le code multiple: Contrariamente alla classica "coda" di una cometa, 3I/ATLAS ha mostrato ben quattro getti direzionati in diverse direzioni. Inoltre, è stato osservato anche un fenomeno raro, l'anticoda, una sorta di coda che appare rivolta verso il Sole, causata dalla proiezione prospettica della polvere cometaria. Questi comportamenti bizzarri hanno suscitato molta curiosità tra gli astronomi..........
La composizione chimica: Le analisi effettuate con telescopi all'avanguardia come Hubble, James Webb, Keck e Swift hanno rivelato la presenza di diversi gas e polveri, tra cui anidride carbonica, acqua e monossido di carbonio. Questi composti chimici sono tipici delle comete, ma la cosa interessante è il rapporto CO2/acqua, che è molto più elevato rispetto a quello che ci si aspetterebbe da una cometa del nostro Sistema Solare. Questo fatto suggerisce che 3I/ATLAS potrebbe essersi formata nelle regioni più esterne di un altro sistema stellare.
La luminosità: Durante il suo passaggio vicino al Sole, il rilascio di questi gas ha causato un aumento spettacolare della sua luminosità, rendendola ancora più visibile e interessante da studiare. Fine delle speculazioni: no, non è una nave aliena.
Nonostante alcune teorie, avanzate anche da astrofisici di spicco, che suggerivano l’ipotesi che 3I/ATLAS potesse essere una "astronave aliena", tutte le osservazioni finora condotte confermano che si tratta semplicemente di una cometa, pur con alcune caratteristiche che la rendono eccezionale per la sua provenienza interstellare. Le accelerazioni anomale che si sono verificate dopo il perielio, fenomeno che aveva alimentato le ipotesi più strane, sono in realtà il risultato dei normali processi di degassamento tipici delle comete, che rilasciano gas e polveri mentre si avvicinano al Sole. Nessuna minaccia, solo un’opportunità scientifica unica.
Se la "cometa astronave" non è una minaccia, per fortuna, rappresenta un’opportunità scientifica senza precedenti. La NASA e altre agenzie spaziali, insieme a una rete internazionale di telescopi (IAWN), stanno monitorando attentamente 3I/ATLAS, non certo per difesa, ma per un obiettivo ben più affascinante: capire come si formano e come funzionano i corpi interstellari. Studiando comete come questa, gli astronomi possono acquisire informazioni preziose sulla chimica e la fisica di oggetti che si sono formati attorno a stelle lontane. In pratica, 3I/ATLAS ci offre una sorta di "finestra" sul processo di nascita di altri sistemi planetari, e questo è un aspetto cruciale per comprendere meglio la formazione e l'evoluzione del nostro stesso Sistema Solare. Gabry58
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