Dati curiosi. Analizzando le correlazioni, è stato osservato che le date di test nucleari sopra-superficie (condotti da Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna) mostrano un'alta probabilità di coincidenza con i transitori. Ulteriori analisi indicano una correlazione (seppur modesta) tra numero di segnalazioni di fenomeni UAP ("Unidentified Anomalous Phenomena") in una determinata data e il numero di transitori individuati: per ogni UAP in più segnalato in una data, si osservava un aumento dell'8,5% nel numero di transitori.
Un dato curioso: secondo gli autori, l'ultima osservazione di un transitorio all'interno di una finestra di test nucleari in questo set di dati è datata 17 marzo 1956, nonostante nei successivi 13 mesi siano stati condotti altri 38 test.Limiti. Gli autori sono cauti nell'interpretare questi......
risultati. Spiega Stephen Bruehl della Vanderbilt University: «Tra le ipotesi presentate c'è quella che vuole che i transitori potrebbero essere oggetti non identificati (UFO/UAP) che riflettevano la luce solare e venivano catturati sulle lastre fotografiche dell'epoca. Ma non escludiamo, anzi invitiamo a ulteriori analisi, l'ipotesi che potrebbe esserci un effetto della radiazione o delle emissioni associate ai test nucleari sull'orbita terrestre o sull'atmosfera, che favorisce la comparsa o l'osservazione di questi eventi».Tuttavia gli autori sottolineano che i dati non consentono di confermare in modo definitivo che i transitori siano oggetti extraterrestri o UAP, né che la correlazione con i test nucleari implichi una relazione causale. Rimane dunque da determinare l'importanza delle associazioni rilevate, per migliorare la comprensione sia dei transitori che del fenomeno UAP. Prossimi passi Il paper non è ancora stato analizzato da altri ricercatori. Servono approfondimenti che estendano l'analisi anche al periodo dopo l'anno 1957, includendo l'era spaziale, per verificare se analoghi transitori continuino a verificarsi e con quali caratteristiche.
Occorreranno poi, ulteriori studi per comprendere meglio la natura fisica degli eventi: se sono effetti ottici, atmosferici, satellitari, oppure qualcosa di completamente diverso. La correlazione con test nucleari è suggestiva, ma va trattata con cautela: occorre verificare che non vi siano altre variabili (per esempio condizioni atmosferiche, metereologiche, astronomiche) che possano spiegare l'aumento di transitori in quei periodi. Link
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