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giovedì 18 settembre 2025

Figure misteriose dalle teste giganti scoperte in Tanzania: arte antica o enigmi da decifrare?

Figure misteriose dalle teste giganti scoperte in Tanzania: arte antica o enigmi da decifrare?

Nel cuore selvaggio della Tanzania, lontano dai circuiti turistici e dai luoghi battuti, qualcosa di straordinario è venuto alla luce: misteriose figure antropomorfe con teste enormi dipinte sulle pareti di ripari rocciosi. Una scoperta che ha lasciato gli archeologi senza parole… e che solleva più domande che risposte.  Ma cosa sono davvero queste figure? Dei? Spiriti? O solo uomini con buffi copricapi? Siamo nella riserva naturale di Swaga Swaga, nella Tanzania centrale. Qui, nel 2018, gli archeologi hanno individuato più di 50 nuovi siti rupestri, molti dei quali mai documentati prima. Tra questi spicca un sito in particolare: Amak’hee 4.

Su una parete rocciosa, ben nascosto tra la vegetazione, è stato trovato un fregio enigmatico: tre figure umane con teste sproporzionatamente grandi, dipinte con pigmenti rossi e bianchi. Intorno a loro, animali stilizzati — giraffe, bufali, antilopi — e altri elementi misteriosi. Le tre figure principali del sito Amak’hee 4 colpiscono subito per un dettaglio: la dimensione esagerata della testa rispetto al corpo. Non sembrano casuali. Le teste sono ben definite, centrali nella composizione, dipinte con tratti netti e decisi.

Gli archeologi avanzano varie ipotesi: Figure mitologiche o spiriti ancestrali.Esseri umani in trance rituale. Oppure un semplice stile artistico, simbolico, adottato da una cultura a noi ancora poco conosciuta A rendere tutto più intrigante, il fatto che altre pitture simili sono state trovate nei pressi, in siti chiamati Kolo B1 e B2. Anche qui, le teste sono enormi. Coincidenza? Stile locale? Messaggio segreto?

Alcuni studiosi suggeriscono un collegamento con le credenze tradizionali degli Sandawe, un popolo indigeno ancora presente nella regione. Nei loro rituali, per esempio, il bufalo ha un significato spirituale importante. E non è un caso che molte figure dipinte sembrino indossare corna o copricapi animali. Tuttavia, non esiste una corrispondenza diretta tra queste immagini e i racconti orali tramandati dagli Sandawe oggi. Questo ci lascia con un grande punto interrogativo: stiamo guardando le rappresentazioni di una cultura dimenticata?.......

Le pitture non sono facilmente databili, ma secondo gli archeologi risalgono ad almeno qualche centinaio di anni fa. Non si esclude che siano molto più antiche, ma la mancanza di resti organici o strumenti associati rende difficile una datazione precisa. In ogni caso, sono testimonianze preziose di un passato lontano, dove l’arte e il sacro sembravano fondersi in un linguaggio simbolico che oggi possiamo solo intuire.

Ecco perché queste figure affascinano così tanto: Perché le teste sono così grandi? Chi sono questi personaggi? È arte tribale, oppure stiamo guardando qualcosa di più antico, forse un codice spirituale perduto? Gli studiosi continuano a cercare risposte, ma una cosa è certa: queste pitture sono un pezzo importante del grande puzzle della storia africana. Gabry58

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