Una scoperta straordinaria nei pressi dell’altopiano di Nazca riaccende il dibattito sulle visite aliene nel passato remoto
Un team internazionale di archeologi e speleologi ha riportato alla luce una serie di enigmatiche statue di pietra, sepolte per millenni in una grotta nascosta nelle Ande. Le sculture, risalenti a un’epoca stimata attorno al 3000 a.C., raffigurano esseri umanoidi con teste sproporzionate, occhi allungati e, in alcuni casi, indossano oggetti che ricordano moderni caschi o tute pressurizzate.La scoperta è avvenuta durante una spedizione esplorativa in una grotta appena rilevata mediante scansione LiDAR del terreno: un passaggio secondario, occultato da una frana antichissima, ha condotto gli studiosi in una camera naturale profonda oltre 70 metri, dove giacevano almeno 27 statue in ottimo stato di conservazione.
“Queste figure non sono simili a nulla che abbiamo visto prima,” ha dichiarato la professoressa Elena Carvajal, archeologa dell’Universidad Nacional Mayor de San Marcos. “La proporzione dei corpi, la postura e soprattutto i dettagli sulle superfici suggeriscono una simbologia complessa, forse riferita a esseri considerati ‘divini’ da culture preincaiche.”Tra gli elementi più sorprendenti, le statue presentano incisioni che raffigurano oggetti volanti, fasci di luce e strane forme geometriche che alcuni studiosi interpretano come rappresentazioni stilizzate di veicoli aerei o spaziali. Una delle statue mostra due figure che sembrano levitare sopra un paesaggio collinare, con una struttura discoidale sospesa sopra di loro.
L’iconografia ricorda in modo sorprendente alcune delle figure delle famose Linee di Nazca, ma anche testimonianze simili rinvenute in Mesopotamia e nell’antico Egitto. Ipotesi controverse: antichi visitatori dallo spazio?Sebbene la comunità scientifica mantenga un approccio prudente, molti ricercatori alternativi vedono in questa scoperta un possibile indizio a favore della teoria degli antichi astronauti, secondo cui civiltà extraterrestri avrebbero avuto contatti con l’umanità nei millenni passati.
“Non stiamo parlando di prove definitive,” ha precisato il dott. Michael Hsu, esperto di iconografia precolombiana. “Ma la precisione dei dettagli e la ricorrenza di certi simboli in culture molto distanti tra loro solleva interrogativi che la storiografia tradizionale ha ignorato per troppo tempo.” Gli sviluppi futuri Le statue sono attualmente sottoposte ad analisi approfondite, tra cui datazione al radiocarbonio degli strati sedimentari, rilevamento tramite scanner 3D e
studio dei pigmenti residui. Una missione documentaria di una nota piattaforma di streaming è già in fase di realizzazione, mentre il governo peruviano ha classificato la grotta come sito protetto.Che si tratti di una testimonianza del genio artistico di un’antica civiltà o di un messaggio lasciato da intelligenze non terrestri, una cosa è certa: queste statue potrebbero riscrivere il nostro passato e offrire nuove chiavi di lettura sul mistero più affascinante dell’umanità — siamo davvero soli nell’universo? Gabry58
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