La missione del rover Perseverance.La missione Perseverance della Nasa, dopo tre anni e mezzo di esplorazione del fondo del cratere Jezero e del delta di un antico fiume che scorreva al suo interno, alla ricerca di antiche tracce di vita, si è spostata sul versante occidentale del cratere che il piccolo rover marziano ha iniziato ha risalire. La scalata, iniziata il 19 agosto...
2024, ha segnato l’inizio della nuova campagna scientifica della missione, la quinta da quando il rover è atterrato nel cratere, il 18 febbraio 2021. Da allora, nelle quattro campagne scientifiche completate, Perseverance ha raccolto 22 carote di roccia e percorso circa 30chilometri sullo sterrato, ma è ancora in condizioni eccellenti da poter arrivare a studiare la sommità del cratere: due regioni, in particolare, sono considerate prioritarie, soprannominate Pico Turquino e Witch Hazel Hill. Pico Turquino, dalle immagini delle sonde NASA che orbitano attorno a Marte, sembra contenere antiche fratture che potrebbero essere state causate dall’attività idrotermale in un lontano passato, mentre Witch Hazel sarebbe composta da materiali stratificati, che probabilmente risalgono a un’epoca in cui Marte aveva un clima molto diverso da quello odierno. Le viste orbitali avevano anche rivelato la presenza di un substrato roccioso di tonalità chiara simile a quello trovato a Bright Angel, l’area in cui Perseverance ha recentemente scoperto e campionato la roccia Cheyava Falls, che presenta firme chimiche e strutture che potrebbero aver avuto origine da forme di vita esistite miliardi di anni fa, quando la roccia era attraversata dall’acqua.
Avanti verso il bordo del cratere.Anche se i campioni di Marte finora analizzati sono stati scientificamente interessanti, il team della missione NASA prevede che in futuro ci saranno ancora molte altre scoperte. “I nostri campioni sono già una raccolta incredibilmente interessante dal punto di vista scientifico, ma il bordo del cratere promette di fornire ancora più campioni che avranno implicazioni significative per la nostra comprensione della storia geologica di Marte – ha recentemente affermato Eleni Ravanis, scienziata dell’Università delle Hawaii a Mānoa che fa parte team che gestisce gli strumenti Mastcam-Z di Perseverance – . Questo perché ci aspettiamo di studiare le rocce della crosta più antica di Marte. Queste rocce si sono formate da una serie di processi diversi e alcune rappresentano antichi ambienti potenzialmente abitabili mai stati esaminati prima d’ora.Link
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