non sono riusciti a confermare la presenza della molecola, generando controversie nella comunità scientifica.Utilizzando il telescopio “James Clerk Maxwell” alle Hawaii, un team guidato da Dave Clements dell’Imperial College di Londra ha nuovamente individuato fosfina nelle nuvole di Venere. Clements ha dichiarato al Guardian che la fosfina potrebbe essere distrutta dalla luce solare, aggiungendo: “Tutto ciò che possiamo dire è che la fosfina è presente. Non sappiamo cosa la produca. Potrebbe essere una chimica che non comprendiamo o forse vita”.
Un altro team, guidato dall’astronoma Jane Greaves della Cardiff University, ha presentato al National Astronomy Meeting prove di ammoniaca su Venere, rilevata tramite il telescopio “Green Bank”. Anche l’ammoniaca, come la fosfina, è prodotta sulla Terra attraverso processi industriali o da batteri. Greaves ha però avvertito che, sebbene queste scoperte siano promettenti, non costituiscono una prova definitiva
di vita microbica su Venere.L’astrofisico Nikku Madhusudhan dell’Università di Cambridge ha commentato che la conferma della presenza di fosfina e ammoniaca aumenterebbe la probabilità di un’origine biologica. L’interesse scientifico per Venere è cresciuto significativamente dalla prima scoperta della fosfina. Nei prossimi anni sono previste diverse missioni verso il pianeta: le missioni NASA “DAVINCI” e “VERITAS” e la missione ESA “Envision”, che partiranno nei primi anni del 2030. Queste missioni forniranno nuovi dati su Venere e potrebbero offrire ulteriori indizi sulla possibile presenza di vita.Link
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