Base Aliena a Milano
Situata nel sottosuolo in un punto imprecisato nei territori a nord di
Milano, questa enorme base sarebbe stata costruita nel Neolitico da una
civiltà extraterrestre proveniente dalle profondità più oscure della
nostra galassia. Non sempre abitata, la cittadella sotterranea venne usata per lo studio
della razza umana e degli altri esseri viventi del nostro pianeta.I primi abitanti della Lombardia settentrionale furono i primi ad avere
contatto con questa civiltà e lasciarono documenti che non lasciano
dubbio sull'antico incontro. Le incisioni più antiche risalgono
all'Epipaleolitico (o Mesolitico, VIII-VI millennio a.C. circa), qualche
millennio dopo il ritiro del ghiacciaio che ricopriva la Val Camonica
(Glaciazione Würm), e furono opera di cacciatori nomadi di passaggio.I primi a sospettare dell'esistenza della base furono alcuni nobili
appartenenti ai Galli Insubri, popolazione stanziata in Italia Nord
Occidentale tra il 2000 a.c. ed il 400 a.c.Questo Popolo celtico aveva una scrittura e, nonostante i pochi reperti a
disposizione, i narratori romani del primo e secondo secolo avanti
cristo narravano di Luci Folgoranti che accompagnavano le truppe barbare
nelle battaglie campali. Le Armate Romane impiegarono quasi un secolo
per far cadere Milano e costringere i celti alla capitolazione.Dopo questi eventi, si ha ancora un eclatante prova dell'esistenza della base nel 1933.'Secondo quanto ha ricostruito il Cun, nel giugno del 1933 un oggetto
non identificato solca i cieli di Milano e si schianta: forse fra
Varese, Sesto Calende e Vergiate. Il "velivolo non convenzionale", che i
fascisti considereranno sempre un'arma di qualche potenza straniera, o
quello che ne resta, viene forse nascosto nello stabilimento Siai
Marchetti di Vergiate. Scatta fulmineo un blitz per segretare tutto. Il
Duce ordina all'agenzia di stampa ufficiale Stefani e a ogni organo
d'informazione di bloccare immediatamente le notizie: anche la fuga di
un sussurro sarà deferita al tribunale per la sicurezza dello Stato.
Imbavagliato perfino l'osservatorio meteo di Brera. Nasce il Gabinetto
Rs33 costituito da scienziati, esponenti del regime, presieduto
(nominalmente) da Guglielmo Marconi, controllato dall'Ovra, la polizia
politica fascista. E' l'organismo che, fino alla fine della guerra, si
occupa degli avvistamenti, frequenti anche fra i piloti della Regia
Aeronautica. Documenti, carte, mezze ammissioni. Un lavoro durissimo
quello del Cun, fra persone scomparse, testimoni che non si trovano o
non parlano, istituzioni che smentiscono. Fatto sta che, secondo la
leggenda, alla fine degli anni '30 proprio Marconi costruisce una specie
di "raggio" in grado di paralizzare i sistemi elettrici dei motori. Che
nella germanica Essen un bel giorno del '39 tutti i veicoli a motore si
bloccano.
Che nel 1941 i tedeschi cominciano a costruire i V7, velivoli discoidali
che a fine conflitto vanno in parte distrutti e in parte recuperati dai
russi. C'è un giallo anche attorno alle casse che Mussolini cerca di
mettere al sicuro prima della disfatta, diverse da quelle dell'oro di
Dongo, contenenti - pare - documenti segretissimi. Non si è potuto
ispezionare nemmeno il capannone Marchetti di Vergiate: distrutto da un
incendio doloso il 17 marzo 1943. Per cercare di avere qualche conferma
ufficiale dalla storia bisogna insomma aspettare, sperando in un
allentamento dei cordoni del mistero, mantenuti stretti tutt'ora.' Fonte.
Secondo un nostro lettore, che da anni studia i fenomeni UFO sui cieli
lombardi, la Base si estenderebbe dai 100 ai 300 mt di profondità
costituendo nove livelli, per un totale di 30000 mt quadrati circa che
le permetterebbero di ospitare, nelle fasi di intensa operatività, fino a
2000 EBE (Extraterrestrial Biological Entity) ed alcuni individui della Specie conosciuta nel mondo ufologico come Nordici. Questi Nordici, grazie alla loro somiglianza con gli umani, sarebbero in
grado di confondersi con la cittadinanza locale. Alcuni tunnel segreti
unirebbero Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Monza e tante altre
piccole cittadine al complesso alieno. La base crea un traffico stabile e continuo. Le navicelle in entrata ed
in uscita sono dotate di una tecnologia che le farebbe essere invisibili
e silenziose. Le 'pattuglie' aliene avrebbero il compito di visitare
gli 'Addotti' dell'Italia Settentrionale e la Svizzera. Un'altra base
aliena sarebbe dislocata all'interno del Vesuvio e si occuperebbe di
trattare gli addotti dell'Italia Meridionale. Chiaramente, abbiamo preso questa informazione con le molle, visto che ci è pervenuta anonimamente da questo Studioso di Ufologia lombardo, quindi consigliamo anche a voi lettori di fare altrettanto.
Sarebbe costruttivo, se abitate nelle zone interessate, investigare
direttamente per scoprire una via di accesso a questa base. A volte,
però, anche i grigi sbagliano manovra e mettono in risalto le cromature
delle loro Navicelle.Link
Bellissimo. Attenti ai funghi, nei boschi di Vergiate: quelli non mortali, sono con tutta probabilita` alluciginogeni
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