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martedì 16 dicembre 2025

I "transitori" spaziali sono tracce di un'umanità perduta?

I "transitori" spaziali sono tracce di un'umanità perduta? La ricerca del Dott. Villarroel e il suo legame con il Mar Baltico

In un'intervista rivelatrice per The Good Trouble Show , l'astrofisica Dott.ssa Beatriz Villarroel ha aperto le porte a un'affascinante ipotesi sull'origine dei fenomeni anomali rilevati nella sua ricerca: la possibilità che non siano extraterrestri, ma reliquie tecnologiche di un'antica civiltà terrestre perduta nella storia.La Dott.ssa Villarroel, nota per il suo lavoro sul progetto VASCO ( Vanishing & Appearing Sources during a Century of Observations ), ha dedicato la sua ricerca allo studio delle fotografie astronomiche dei primi anni '50. In esse, ha identificato centinaia di "transitori", o lampi di luce, che appaiono in un'immagine ma scompaiono in quelle successive, un comportamento anomalo verificatosi anni prima del lancio dello Sputnik nel 1957, il primo 

(Quattro esposizioni della regione di cielo di 3 x 3 minuti d'arco centrata sul triplo transiente identificato nel luglio 1952. In alto a sinistra: l'immagine rossa del POSS I del 19 luglio 1952, alle 8:52 UT, contenente il triplo transiente appena sopra il centro. In alto a destra: un'esposizione di 10 minuti dell'immagine blu del POSS I della stessa regione, scattata subito dopo, senza alcuna traccia del triplo transiente. In basso a sinistra e a destra: immagini del POSS I in rosso (a sinistra) e blu (a destra) scattate due mesi dopo (14 settembre 1952), che mostrano che il transiente è ancora scomparso. Crediti: B. Villarroel e S. Bruehl, Scientific Reports, 2025.) satellite umano riconosciuto. Le conclusioni dei suoi due studi pubblicati di recente sull'argomento , per ora, restano incontestate, spiegate prosaicamente e/o confutate da altri scienziati. Una rete di sorveglianza di un'umanità dimenticata Durante la recente intervista, trasmessa in diretta streaming su YouTube (vedi sotto), la discussione si è allontanata dalla tradizionale spiegazione extraterrestre quando una domanda del pubblico ha sollevato la possibilità che una civiltà molto antica, riuscita ad abbandonare la Terra, fosse responsabile di questi "transitori". Villarroel, lungi dal considerarla inverosimile, ha confermato che si tratta di un'opzione da prendere seriamente in considerazione, suggerendo che la Terra potrebbe  

 (l'anomalia del Mar Baltico) essere stata un tempo dimora di un'umanità precedente la cui esistenza abbiamo dimenticato. "Sì, assolutamente. È una possibilità", ha affermato Villarroel. "Potrebbe trattarsi di un'antica civiltà di cui abbiamo dimenticato l'esistenza qui, che ha inviato oggetti in orbita, e questa è la loro spazzatura spaziale."L'astrofisica ha sottolineato che, basandosi esclusivamente sui dati visivi, l'unica cosa che può dire con certezza è che gli oggetti sembrano artificiali, ma non necessariamente provenienti da un altro pianeta. "Non posso dire altro se non che non sono nostri" (riferendosi alla nostra civiltà attuale). Ha aggiunto inoltre che si tratta di "oggetti piccoli 

e numerosi", il che sarebbe compatibile con un sistema di monitoraggio globale.Il legame con il Baltico e la tecnologia preistorica L'apertura mentale della Dott.ssa Villarroel verso una possibile tecnologia proveniente da un passato dimenticato è ciò che la collega al suo collaboratore, l'esploratore svedese Dennis Asberg, scopritore dell'anomalia del Mar Baltico . Asberg e il suo team Ocean X hanno documentato come le apparecchiature elettroniche, dai.......

sonar ai ROV, si guastino inspiegabilmente quando ci si avvicina all'anomalia, uno schema che si ripete in molteplici missioni.Mentre il lavoro di Villarroel guarda al cielo alla ricerca di presunti resti spaziali di un passato dimenticato, Asberg guarda al fondale oceanico. L'esploratore ha 

ipotizzato che l'enigmatica struttura baltica, che lui e il suo team hanno identificato come "artificiale", potrebbe risalire a centinaia di migliaia di anni fa, forse a un'era pre-glaciale. L'esploratore svedese spera che la datazione tramite perforazione, che effettuerà presto, riveli la vera età dell'oggetto. È proprio questa ricerca di reperti che potrebbero essere antichi che ha portato Villarroel e Asberg a incontrarsi nella diretta. La verità è proprio questa? L'enfasi sul fattore temporale, ovvero l'idea che la tecnologia avanzata sia nascosta nel passato della Terra, trova forte riscontro nel campo ufologico. Ad esempio, informatori come l'ex ufficiale 

dell'intelligence militare Dylan Borland hanno affermato che alcune delle presunte astronavi aliene recuperate dai governi sono state trovate in scavi archeologici (e non solo in incidenti aerei), il che implica che parte di questa tecnologia avanzata è rimasta nascosta sotto la superficie terrestre per millenni.Pertanto, la ricerca congiunta del dott. Villarroel e Asberg suggerisce che la chiave per comprendere i fenomeni anomali potrebbe non risiedere nell'esplorazione di galassie lontane, ma nello svelare i segreti della storia perduta dell'umanità stessa. Link

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