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lunedì 18 agosto 2025

Scienziati usano l'ombra della Terra per dare la caccia alle sonde aliene

Scienziati usano l'ombra della Terra per dare la caccia alle sonde aliene vicino a noi

(Lo Zwicky Transient Facility è un'indagine astronomica ad ampio campo che utilizza una nuova telecamera collegata al telescopio Samuel Oschin (nella foto) presso l'Osservatorio Palomar nella contea di San Diego, in California.) la ricerca di intelligenza extraterrestre si è concentrata sull'ascolto di segnali radio distanti. Ora, un team internazionale di scienziati ha invertito questa strategia, proponendo un metodo rivoluzionario per trovare artefatti alieni che potrebbero già trovarsi nel nostro sistema solare, utilizzando un filtro naturale e inaspettato: l'ombra della Terra.Un nuovo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society , descrive in dettaglio questa tecnica innovativa progettata per superare uno dei maggiori ostacoli dell'astronomia moderna: l'inquinamento spaziale. I nostri cieli sono invasi da migliaia di 

(Esposizione di 333 secondi contenente 19 o più tracce dovute ai satelliti Starlink. Crediti: CTIO/NOIRLab/NSF/AURA/DECam DELVE Survey.) satelliti e milioni di detriti spaziali riflettenti, rendendo il compito di rilevare un oggetto anomalo di origine non umana una sfida monumentale. Guidati dalla ricercatrice Beatriz Villarroel dell'Università di Stoccolma, gli scienziati hanno trovato una soluzione elegante. Ogni notte, il nostro pianeta proietta un cono d'ombra nello spazio, dove la luce solare diretta non arriva. Questa zona scura, che all'altezza dell'orbita geostazionaria (circa 35.700 km) copre da 8 a 9 gradi di cielo, diventa un "palcoscenico pulito" ideale per la ricerca.La logica è semplice. I satelliti umani, con rare eccezioni come i laser per le comunicazioni o i sistemi di propulsione, 

non emettono luce propria. Pertanto, qualsiasi lampo o scia di luce intensa rilevata nell'ombra terrestre potrebbe essere l'indicazione di qualcosa di molto più insolito. Per testare la loro ipotesi, il team ha analizzato oltre 200.000 immagini catturate dallo Zwicky Transient Facility (ZTF), un telescopio in California che scruta il cielo alla ricerca di oggetti in continua evoluzione. Utilizzando un sistema di ricerca automatizzato chiamato NEOrion, hanno identificato migliaia di candidati, da brillamenti puntiformi a misteriosi oggetti che lasciano 

dietro di sé tracce di luce. Oggetto sconosciuto La maggior parte delle rilevazioni riguardava meteore, aerei o asteroidi noti. Tuttavia, un caso in particolare ha attirato l'attenzione: un oggetto non catalogato che si muoveva a una velocità molto superiore a quella degli asteroidi tipici e non elencato in alcun database. Sfortunatamente, il team non è stato in grado di.....

tracciarlo per confermarne la natura, quindi la sua origine rimane un mistero.Sebbene questo studio "proof-of-concept" non abbia identificato in modo definitivo alcuna tecnologia aliena, 

dimostra che una ricerca sistematica di manufatti extraterrestri è ora fattibile con i telescopi e le tecniche di analisi esistenti. Il team sta già sviluppando il passo successivo nell'ambito del progetto ExoProbe, una rete di telescopi specificamente progettati per questo tipo di ricerca. Utilizzando osservazioni simultanee da diversi punti di osservazione, saranno in grado di determinare con precisione la distanza di qualsiasi oggetto misterioso che incontreranno. Questo approccio apre una nuova entusiasmante frontiera nella ricerca di intelligenza extraterrestre, che suggerisce che la risposta potrebbe essere molto più vicina a casa di quanto immaginiamo. Link

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