5

domenica 1 dicembre 2024

Antiche impronte mostrano che due specie di ominidi camminarono fianco a fianco

Antiche impronte mostrano che due specie di ominidi camminarono fianco a fianco

Sulle sponde del Lago Turkana, in Kenya, le impronte di un antenato e di un lontano cugino dell'uomo che condivisero l'habitat 1,5 milioni di anni fa.Un milione e mezzo di anni fa, un distante cugino dell'uomo passò rapidamente lungo le rive fangose del Lago Turkana, in Kenya, lasciando dietro di sé una fila di impronte con i suoi piedi larghi e piatti. Nello stesso arco di tempo, un nostro antenato fece altrettanto. Oggi l'analisi di quelle impronte pubblicata in un articolo su Science è la prima prova diretta della coesistenza, nello stesso habitat, delle due specie, che in quell'area interagirono in modo probabilmente pacifico per un centinaio di migliaia di anni.

Passeggiata preistorica. Le impronte sono state rilevate per la prima volta nel 2021 da un team di scienziati del Turkana Basin Institute, in Kenya, in uno strato essiccato di sabbia e fango di 1,52 milioni di anni fa nell'area archeologica di Koobi Fora, sulle sponde orientali del Lago Turkana, uno dei siti più importanti per lo studio dell'evoluzione umana. Al gruppo si è aggiunta in seguito la squadra di archeologi guidata da Kevin Hatala, dell'Università di Chatham a Pittsburg (Pennsylvania). I ricercatori si sono concentrati su una fila di 12 impronte, lasciate in modo continuativo da un ominine che andava di fretta, e che aveva un piede con un'anatomia e un modo di appoggiarsi al suolo molto diversi da quelli umani.

Cugino schiaccianoci. Studiando la forma "piatta" delle impronte e l'anatomia dell'alluce in particolare, gli autori dello studio hanno attribuito le orme a un Paranthropus boisei, un abitante della savana e delle boscaglie che popolava l'area a quell'epoca, dal cranio piccolo e robusto e dalla prominente dentatura, anche soprannominato "Uomo schiaccianoci" per la sua specializzazione nel masticare anche cibi vegetali duri come tuberi, noci o semi. Il P. bosei non è un antenato diretto dell'uomo, ma è di norma collocato ai lati del nostro albero evolutivo.Un'andatura familiare. Il team ha poi rilevato altre tre impronte, vicine ma con un orientamento diverso, accanto al primo set di 12 orme, e non ad esse sovrapposte. Queste sono simili a quelle dell'uomo moderno, e sono state attribuite all'Homo erectus, presente all'epoca nella regione: parliamo di uno dei più antichi esponenti della nostra specie, con un cervello ben più sviluppato dei primi ominini, protagonista di più migrazioni al di fuori dall'Africa...

.

Il suo modo di imprimere il peso nel fango somiglia a quello di un uomo moderno a passeggio sul bagnasciuga: prima affonda il tallone, quindi il piede ruota in avanti prima di spingere via la pianta dal terreno.Quasi in contemporanea. Anche se gli scheletri delle due specie nell'area del Lago Turkana avevano già fatto presupporre una loro coesistenza, non era stato finora possibile, per le dimensioni dei depositi e l'ampia finestra di datazione possibile, restingere le loro interazioni a un tempo breve e preciso. Mentre in questo caso, secondo gli scienziati, le impronte furono lasciate nel fango a brevissima distanza, in un arco di tempo che va da alcuni minuti ad alcuni giorni le une dalle altre.

Convivenza pacifica. Il team ha poi analizzato altri set di impronte nell'area orientale del Lago Turkana, e concluso che anche in altri casi sembrano appartenere alle due specie, un accavallamento che sembra caratterizzare un periodo superiore ai 100.000 anni. «Sembra che queste due specie abbiano convissuto tra loro nello stesso ambiente naturale per un periodo di tempo molto prolungato. Perciò supponiamo che ci fossero livelli di competizione da bassi a neutri tra loro», chiarisce Hatala.

Passate ricerche hanno chiarito che H. erectus e P. bosei avevano una diversa alimentazione: il primo era onnivoro ed era in grado di cacciare anche grossi animali, il secondo seguiva una dieta prettamente vegetariana e traeva energia soprattutto da tuberi tenaci da masticare. In questo modo riuscirono a ricavarsi un posto specifico in uno stesso habitat. Su due piedi. La scoperta offre inoltre un'importante conferma sul P. bosei: che avesse, cioè - e sempre che le impronte siano state correttamente attribuite - un'andatura bipede. Un fatto che finora, non avendo mai trovato un cranio attaccato al resto dello scheletro, non era mai stato possibile confermare.Link

Nessun commento:

Posta un commento