"Il punto dello studio era dimostrare una strategia di ricerca più efficiente, sfruttando la configurazione orbitale naturale di un sistema multi-pianeta visto di taglio", ha spiegato Tusay.l'osservazione, sono stati rilevati circa 25 milioni di segnali radio, tutti successivamente identificati come interferenze radio terrestri (RFI) grazie a un innovativo codice computerizzato...
chiamato NBeamAnalysis pipeline. Questo strumento ha permesso di ridurre drasticamente il numero di segnali da analizzare manualmente, da milioni a poco più di 2.000.Come si diceva all'inizio, l'esperimento ha dimostrato la fattibilità di questo metodo di ricerca pur non ritornando risultati utili a dimostrare la presenza di vita. Vale la pena ricordare che il sistema TRAPPIST-1 presenta sette pianeti rocciosi, alcuni dei quali sono in quella che viene definita zona abitabile, ecco perché rimane un obiettivo privilegiato per il SETI.
Gli scienziati sperano che futuri strumenti, come il Square Kilometer Array in Sud Africa e Australia, possano avere la sensibilità necessaria per rilevare trasmissioni interplanetarie simili a quelle della nostra Deep Space Network.La nuova strategia del SETI apre interessanti prospettive per la ricerca di vita extraterrestre, dimostrando come l'innovazione tecnologica e metodologica possa migliorare le nostre possibilità di scoprire se siamo soli nell'universo.
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