Nel 36.420 A.C lo Zep Tepi degli antichi Egizi parla di una civiltà dotata di conoscenze tecnologiche avanzate
Secondo i “Testi delle Piramidi”, ci fu un periodo primordiale dal quale emerse l’ordine dal caos e nel quale gli dèi governavano la Terra. Tale periodo è chiamato “Zep Tepi”. Si tratta solo di racconti mitologici, oppure ci sono fatti storici dietro la tradizione dello Zep Tepi? Armando Mei, un ricercatore italiano, è convinto che lo Zep Tepi si riferisce ad un preciso tempo storico databile al 36.420 a.C.I Testi delle Piramidi, la somma delle decorazioni e degli scritti murali rinvenuti in diversi monumenti egizi, ci hanno tramandato la maggior parte delle informazioni sui primi miti di creazione dell’Antico Egitto.In tutti questi miti viene descritto un periodo lontano, definito TPJ ZP (talvolta trascritto come Zep Tepi, ovvero “prima occasione”).Uno dei documenti più interessanti è certamente il Papiro di Torino, conosciuto anche come Papiro dei Re, un documento risalente alla XIX dinastia egizia che riporta, oltre all’elenco dei sovrani dall’unificazione dell’Alto e Basso Egitto fino al momento della compilazione, la lista dei re divini e semidivini del Periodo Predinastico
Il calcolo a ritroso della cronologia contenuta nel Papiro di Torino indicherebbe che il periodo primordiale, ovvero quello del regno di Ptah, creatore e primo sovrano dell’Egitto, risalirebbe a circa 39 mila anni fa.La fonte citata riferisce che nel tempo primordiale gli dèi regnarono in Egitto 20 mila anni. Ad essi seguirono governanti semidei, noti come i “seguaci di Horus”, ed infine gli uomini mortali. Gli uomini mortali iniziarono a regnare sull’Egitto intorno al IV millennio a.C. con le dinastie dei faraoni a noi conosciute.Come interpretare, dunque, queste informazioni? L’egittologia, e la storiografia, ufficiale ci dicono che tutto ciò che risale al periodo predinastico è da considerarsi come mito, quindi niente di storico!Eppure, c’è un ricercatore italiano, Armando Mei che ha dedicato la sua vita di studioso proprio all’egittologia predinastica, ovvero il periodo che va dal 3.180 a.C. fino al tempo...
primordiale.Nel 2005, Mei ha presentato una Ricerca sulla Piana di Giza...culminata nella formulazione della sua «Teoria sulla Datazione Storica dello Zep Tepi», presentata all’International Conference on Ancient Studies, tenutasi presso la Zayed University di Dubai nel 2010.La storicità dello Zep Tepi Armando Mei spiega che i ricercatori hanno avanzato numerose teorie per quanto riguarda il complesso monumentale di Giza, siano essi appartenenti alla scuola accademica o a quella indipendente, proponendo diverse ipotesi sulla funzione dei complessi monumentali e sulle tecniche adottate per la loro costruzione.In realtà, ad oggi, nonostante i molteplici tentativi di entrambe le scuole di pensiero non è stato ancora possibile rispondere ai tantissimi interrogativi che aleggiano sul misterioso complesso di Giza.Certo, è innegabile che l’egittologia accademica abbia notevolmente contribuito alla nostra conoscenza di una civiltà unica e incomparabile, incredibilmente sviluppata dal punto di vista sociale, artistico e scientifico.Tuttavia, gli stessi egittologi accademici hanno persistito nel voler far risalire alcuni reperti archeologici all’epoca dinastica, che secondo Mei poco, o niente, hanno a che vedere con quel periodo. Questo ha creato una certa confusione tra i ricercatori e ha influenzato non poco la nostra comprensione della preistoria d’Egitto.Mei ritiene che una delle teorie più importanti degli ultimi 20 anni, in termini scientifici, sia quella proposta da Robert Bauval e nota come Teoria della Correlazione di Orione, secondo la quale il complesso monumentale di Giza non è altro che la proiezione terrena della Cintura di Orione, esattamente come si presentava nel 10.450 a.C. nel cielo sopra l’Egitto.continua leggere su LINK
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