La NASA ha colpito con un laser la Luna: ecco cosa è accaduto
Con una larghezza di soli 5 centimetri, il Laser Retroreflector Array della NASA ha otto prismi a cubo d’angolo di quarzo incastonati in un telaio di alluminio a forma di cupola. Questa configurazione consente al dispositivo di riflettere la luce proveniente da qualsiasi direzione verso la sua sorgente. Credit: Goddard Flight Center della NASAUn lavoro importante per le future missioni Artemis
Gli altimetri sono ottimi per rilevare crateri, rocce e massi per creare mappe di elevazione globale della Luna. Non sono però l’ideale per puntare a un centesimo di grado di un retroriflettore. Per questo motivo, ci sono voluti otto tentativi per entrare finalmente in contatto con Vikram. L’altimetro di LRO è attualmente l’unico strumento laser in orbita attorno alla Luna, quindi ne saranno necessari molti altri per garantire letture di misurazione coerenti e accurate dai retroriflettori. Una volta che questi saranno a posto, i futuri sistemi laser potrebbero essere utilizzati per aiutare gli astronauti di Artemis ad atterrare nell’oscurità lunare quasi totale, oltre a contrassegnare le posizioni dei veicoli spaziali già atterrati. Un sistema simile è attualmente utilizzato per aiutare le consegne cargo ad attraccare autonomamente alla Stazione Spaziale Internazionale. Altri retroriflettori sono già in arrivo: il lander SLIM della JAXA ne ha incluso uno durante il suo atterraggio la scorsa settimana, e un altro è previsto con il lancio di una compagnia privata a metà febbraio.Link
Nessun commento:
Posta un commento