Karen Hudes : alieni dal cranio allungato sono nascosti in vaticano
L’ex consulente Senior della Banca Mondiale rivela l’esistenza di una seconda specie sulla Terra nascosta in Vaticano! Questo è aleatorio e difficile da credere ma è vero.Karen Hudes è stata intervistata da Future Trends Money quando a metà intervista parlando di cospirazioni, relativamente all’economia globale,ha rivelato che degli alieni, o per meglio dire una seconda specie terrestre con fattezze e DNA diversi, è nascosta in Vaticano. Davvero incredibile!!Quando i professionisti esecutive cominciano a parlare apertamente di questi eventi a venire, dobbiamo iniziare a prestare maggiore attenzione.Karen Hudes si è laureata alla Yale Law School e ha lavorato nel dipartimento legale della Banca mondiale per più di 20 anni.In realtà, quando fu licenziata per aver fatto rivelazioni sulla corruzione all’interno della Banca Mondiale, ricopriva la posizione di Senior Counsel.Di seguito la sua clamorosa intervista al Future trens Money.
Future Trends Money: “Okay Karen, tu sei un avvocato che ha lavorato per la Banca mondiale per 20 anni, la tua parola è ai margini della cospirazione, che sembra così… folle. Voglio dire, ovviamente, che hai dovuto fare i conti anche con questo.Che cosa hai visto che ti ha resa così sicura di dire davvero questa roba pubblicamente? “
Karen Hudes: “Perché questa specie ha partecipato a riunioni internazionali. Ho parlato con un collega in Portogallo il quale ha partecipato a una riunione di banchieri e lui mi ha rivelato che a quella riunione ha partecipato uno strano individuo dal grande cranio con gli occhi azzurri.
“Beh, c’è qualcosa chiamato il papa nero, ma che è umm … Quello che abbiamo scoperto, e questo suona inverosimile, ma è assolutamente corretto,è il fatto che anche se la sua esistenza sia tenuta in segreto non vuol dire che non sia vero. E ‘vero. C’è una seconda specie su questo pianeta!
“Non sono extraterrestri, sono molto simili a noi. I resti della loro civiltà sono in tutto il mondo. Questo gruppo ha grandi cervelli. Sono molto distinti dall’ homo sapiens. Il loro DNA è così diverso che se le due specie si accoppiassero, la loro prole sarebbe sterile e sappiamo questo perché il loro DNA è stato appena testato. Hanno teschi dappertutto perché sono stati sulla Terra con noi, ma dopo l’era glaciale non ne erano rimasti molti di loro. E così sono stati nascosti e uno dei luoghi in cui sono stati celati è in Vaticano.Ecco perché esponenti del Vaticano indossano quei mitra.”
A tal proposito giungono notizie comprovanti le dichiarazioni di Karen Hudes.Infatti un ricercatore ha recentemente analizzato dei crani di forma allungata ritrovati in Perù, dove ci sarebbero tracce di un Dna diverso da quello umano.
Il mistero dei crani allungati di Paracas
Il ricercatore in questione si chiama Brien Foerster. Nel suo curriculum vanta alcuni libri scritti sull’argomento e una recente nomina ad assistente del direttore del Museo di Storia di Paracas, dove questi strani reperti sono conservati. A scoprirli, quasi un secolo fa, era stato il più importante archeologo del Perù, Julio Tello. Durante una campagna di scavi nella penisola che si estende a sud della capitale Lima, alla fine degli anni ’20 del secolo scorso Tello riportò alla luce un’antica necropoli. Nelle tombe erano sepolte intere famiglie: i corpi, in posizione seduta, erano avvolti da strati e strati di tela, intessuta a mano, di straordinaria fattura. Ma l’elemento più sorprendente, furono quei teschi deformati e straordinariamente allungati, appartenuti ad individui che la scienza definisce “dolicocefali”.L’archeologo era convinto che quell’insediamento fosse legato alla civiltà Chavin e quindi datò i reperti scoperti in quell’area (resti umani inclusi) tra il 750 a.C e il 100 d.C. Una datazione non suffragata da altre evidenze scientifiche: all’epoca, l’esame del C14 non era stato neppure inventato. Ma l’autorità di cui godeva Julio Tello era tale che la sua ipotesi venne accettata in ambiente accademico e lo è tuttora. Per quanto insolite, anche quelle teste abnormi trovarono subito una spiegazione: si trattava di alterazioni volontarie praticate per motivi sociali o rituali.Un uso molto diffuso tra le popolazioni di Messico, Perù e Bolivia, ma non solo: ne è stata trovata testimonianza in diverse culture dell’Africa (in Egitto, in Congo e in Sudan), in Russia, a Malta e in Polinesia. Il primo a parlarne, in un trattato, fu il medico greco Ippocrate, che tra i popoli dell’Asia citava anche i ” Macrocefali”. In Centro e Sud America la pratica consisteva nel legare con strette bende, attorno alle teste dei neonati (sembra fino ai 3 anni di età), due tavole di legno- una sulla fronte, l’altra sulla nuca. L’osso cranico si consolidava deformandosi in modo permanente. Avere un cranio allungato in modo innaturale era considerato un segno di distinzione tipico di un determinato gruppo sociale- di solito, dominante.Ma i dolicocefali hanno sempre affascinato i ricercatori alternativi, che hanno spesso visto in essi il segno di un contatto con civiltà misteriose, forse neppure di questo pianeta. Non fa eccezione Foerster, che da anni sta indagando sui reperti peruviani che tra l’altro sembrano avere caratteristiche sui generis. A partire dalle dimensioni fuori misura. “La deformazione cranica volontaria cambia la forma, ma non il volume. Invece, Tello ha trovato numerosi teschi che hanno un volume più ampio del normale, alcuni anche il 25 per cento oltre il consueto. Come è possibile?”, si chiede nel suo sito e nei video visibili su Youtube. Non solo.Sostiene che essi presentino anche altre anomalie morfologiche: innanzi tutto avrebbero un unico osso parietale, anzichè due, e mostrerebbero due piccoli fori nella parte posteriore della teca cranica. Brien Foerster ipotizza così che in questo caso le deformazioni abbiano una origine genetica. Qualche mese fa, il direttore- nonchè proprietario- del museo privato che ospita i crani di Paracas lo ha autorizzato a prelevare alcuni campioni da esaminare.Nell’agosto 2013, sono stati inviati ad un laboratorio genetico del Texas, tramite Lloyd Pye, il ricercatore scomparso lo scorso dicembre che ha legato il suo nome allo Starchild- altro cranio decisamente anomalo. Qualche settimana fa, Foerster- via internet- ha reso noti i primi, parziali risultati dei test genetici. Ed è scoppiato un putiferio. Basta leggere queste righe, per capire perchè.
“Qualunque sia la provenienza del campione 3A, esso presenta un DNA mitocondriale con mutazioni sconosciute finora in ogni essere umano, primate o animale. I dati sono molto lacunosi e servono molte altre sequenze prima di completare l’intero DNA. Ma i pochi frammenti che ho recuperato da questo campione 3A indicano che, se queste mutazioni verranno confermate, abbiamo a che fare con una creatura simile all’uomo, ma assai distante dall’Homo Sapiens, dal Neanderthal e dal Denisova. Non è certo neppure se potrà avere un posto nell’ albero evolutivo a noi noto. La questione è: se erano così diversi, avrebbero potuto non incrociarsi con gli umani. Si sarebbero accoppiati all’interno del loro piccolo gruppo. Potrebbero essersi degenerati per via della consanguineità. Ciò spiegherebbe i bambini sepolti.” Nessun esplicito riferimento ad una natura extraterrestre, dunque, ma il cenno ad una possibile specie umana sconosciuta e radicalmente diversa dalla nostra.
Per sentire l’audio originale della dichiarazione di Karen Hudes riguardante la nuova specie celata in vaticano andare a 23:00 minuti circa del video. Link
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