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sabato 28 maggio 2011

LA COSTELLAZIONE DI ORIONE E' IL FARAONE

http://akhetkiya.altervista.org/_altervista_ht/EgiTToPhiLia/topic/Sirio_in_chiave_egizia.jpg 

LA PIRAMIDE DI CHEOPE INCIFRATA NEL
CORPO DEL FARAONE

GIZA LUOGO DI CONVERSIONE GEO-SPAZIALE
AUTORE VASILE DROJ
Fig.01La Connessione delle tre stelle della cintura di Orione alle tre piramidi di Giza espressa da Robert Bouval è soltanto la punta di un iceberg in una colossale e infinitamente più complessa connessione tra l’“intera” costellazione e l’“intero” complesso piramidale della piana di Giza. La Costellazione di Orione rappresenterebbe il Faraone, la piramide di Cheope e il complesso piramidale in una tale complessità che supera qualunque immaginazione. Tutto tradotto nella più rigorosa metrica verificabile. Tanto fu gradita questa “correlazione geoceleste” che apparve codificata addirittura negli indumenti rituali dei faraoni. Il complesso piramidale di Giza fu concepito come un enorme convertitore geo-stellare nonché un “luogotopogramma” di conversione ideo-matematico-geometrica di conoscenze inimmaginabili.

 Nonostante le difficoltà inerenti a quell’epoca storica, ero affascinato e attratto dai veri e “supremi segreti” delle tre piramidi che riuscii a decifrare completamente ma, ironia del destino, anche loro restarono in naftalina per altri 30 anni. Un modo di dire, perché nel corso degli anni pubblicai in maniera codificata i suddetti segreti, ma nessuno se ne accorse.Il presente articolo e stato pubblicato sulla rivista Fenix nel numero 5 del Marzo 2009.Correva l’anno 1977 quando dall’altra parte della Cortina di Ferro a Bucarest, in una fredda e stellata notte di gennaio, dopo la lettura di un libro sulle tre piramidi di Giza, buttando gli occhi fuori sulla costellazione di Orione rimasi stupefatto constatando che le tre stelle della cintura di Orione avevano la stessa distribuzione delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Ero molto giovane e mi occupavo di troppe cose per poter portare avanti la scoperta, però la presentai in alcune conferenze e qualche anno dopo la pubblicai insieme con altre mie scoperte, ma nessuno la prese sul serio. Evidentemente i tempi non erano ancora maturi. Era difficile pubblicare a quell’epoca, e in quel regime monocratico, una scoperta esaustiva senza essere censurato e ridotto al lumicino. Nel frattempo ero pronto a continuare la ricerca sulla costellazione di Orione anche come conseguenza di un semplice ragionamento: se l’analogia fra le tre piramidi e le tre stelle della cintura di Orione era giusta, allora dovevano spuntar fuori anche altre relazioni interessanti. Prima di tutto mi sorprese la grande somiglianza tra il nome della stella centrale Alnilam e il nome del fiume che scorre vicino alle piramidi, cioè il Nilo. Già un primo indizio, l’associazione dell’elemento fondamentale della vita l’ACQUA alla PIRAMIDE. D’altronde, in una rappresentazione egizia scoperta nella tomba di Senmutt (FIG. 1), la stella centrale della cintura d’Orione, appunto Alnilam, corrispondente alla piramide di Chefren, è accerchiata da un’ellisse (ovale) che ha la forma di una goccia d’acqua. Che si tratti della volta celeste non c’è dubbio, dal momento che il campo raffigurativo in questione è pieno di stelle.

                   LA COSTELLAZIONE DI ORIONE RAPPRESENTA IL FARAONE.


http://www.universology.com/assetti%20grafici/orionefaraone/fig02.jpg  Un altro indizio linguistico importante fu innescato da un’altra osservazione molto interessante: quella della somiglianza tra la parola Orione e Faraone, dove a fare la differenza é soltanto la lettera “F”. Scrittori antichi come Omero definiscono Orione come un gigante cacciatore armato di spada, evidenziando in qualche modo i tratti specifici dei faraoni che all’origine erano capi cacciatori non tanto di bestiame quanto di uomini. Perciò i loro scettri sono raffigurazioni di simili utensili come il flagello (lo scettro a forma di bastone ricurvo), e il becco. In altre parole la costellazione di Orione, al di là dell’analogia delle tre stelle della cintura e le tre piramidi di Giza, rappresenterebbero niente meno che il faraone stesso in una gigante riproduzione. E’ risaputo che nell’antico Egitto la Terra e tutto ciò che su di essa giaceva, esseri umani e costruzioni come templi, piramidi, etc. dovevano imitare il Cielo. continua su Link

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