lunedì 25 agosto 2025

Uno scheletro di 140.000 anni riscrive la storia dell’umanità

Uno scheletro di 140.000 anni riscrive la storia dell’umanità

Neanderthal e Homo sapiens si incrociavano molto prima del previsto. Una scoperta sorprendente in Israele sta rivoluzionando ciò che pensavamo di sapere sull’evoluzione umana. Un piccolo scheletro, dimenticato per quasi novant’anni in un archivio, si è rivelato la più antica prova fisica conosciuta di un incrocio tra Neanderthal e Homo sapiens. Il protagonista di questa svolta storica? Un bambino di appena cinque anni, sepolto 140.000 anni fa nella grotta di Skhul, sul Monte Carmelo. Un fossile che racconta una storia incredibile di incontri, incroci e convivenze tra due specie umane che fino ad oggi si pensavano ben più distanti nel tempo.

Un bambino con due "anime" umane.Analizzando il suo cranio con tecnologie all'avanguardia come le scansioni micro-CT, i ricercatori hanno scoperto qualcosa di eccezionale: questo piccolo individuo aveva una morfologia mista.La volta cranica è tipica dell’Homo sapiens, ma la mandibola, l’orecchio interno e persino la rete di vasi sanguigni nel cervello richiamano i Neanderthal. Un vero e proprio ibrido umano, che il professor Israel Hershkovitz dell’Università di Tel Aviv definisce come prova concreta di una “infiltrazione genetica continua” tra le due popolazioni.

Una storia ben più antica di quanto pensassimo. Finora, le prove genetiche parlavano di incroci tra Neanderthal e Homo sapiens avvenuti circa 60.000–40.000 anni fa. Ma questo ritrovamento anticipa tutto di oltre 100.000 anni. Una differenza enorme, che cambia radicalmente la cronologia delle nostre origini.E non è un caso isolato: altri fossili trovati nelle grotte di Skhul e Qafzeh, a lungo considerati "Homo sapiens arcaici", stanno ora rivelando segni di una mescolanza genetica molto più complessa e continua di quanto ipotizzato.


Il Medio Oriente: crocevia dell’evoluzione umana.La scoperta si inserisce in un quadro in continua evoluzione. I Neanderthal, un tempo ritenuti assenti dal Medio Oriente fino a circa 70.000 anni fa, vivevano nella regione da almeno 400.000 anni. Tra questi, i cosiddetti “Nesher Ramla Homo”, un gruppo che incontrò più volte i primi Homo sapiens....... provenienti dall’Africa, dando vita a interazioni non solo culturali, ma anche biologiche.Secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv e del CNRS francese, i Neanderthal non sarebbero semplicemente scomparsi: sarebbero stati assorbiti gradualmente nelle popolazioni sapiens, proprio come accadde millenni dopo in Europa.


Una nuova pagina della nostra storia.Questa scoperta ci obbliga a riscrivere i libri di storia: la linea che separava Neanderthal e Homo sapiens non era affatto netta. Le due specie convissero, si influenzarono, si amarono — e diedero vita a nuove generazioni.Il bambino di Skhul non è solo un fossile: è la prova vivente (o meglio, fossile) che l’umanità è sempre stata più intrecciata, complessa e sorprendente di quanto potessimo immaginare. Gabry58

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