Mistero svelato. Niente di tutto questo: Desert Breath è un’installazione realizzata nel 1997 da tre artisti, Danae Stratou, Alexandra Stratou and Stella Constantinides, che, come si legge nel loro sito, hanno voluto celebrare in questo modo il deserto come “stato e paesaggio mentale”. E che recentemente è ritornata in auge perché ripresa e visibile su Google Maps.
Castellone di sabbia. Certo è che vista dall’alto grazie a Google Maps fa davvero impressione. Siamo a El Gouni, non lontano dalla rinomata località turistica di Hurgada, in Egitto. Costruita con coni verticali e buche complementari di forma conica, Desert Breath è stata realizzata interamente in sabbia. E infatti si sta pian piano sbriciolando a causa dell’azione erosiva dei venti del deserto. I coni si abbassano, le buche si riempiono e l’opera, secondo i suoi autori, sarebbe uno strumento per misurare lo scorrere del tempo.
Pentagrammi, diamanti e altri simboli molto terrestri. Desert Breath non è comunque l’unica stranezza che si può avvistare su Google Maps: nelle steppe del Kazahkastan, in un angolo di terra battuta dai venti vicino alle sponde di un lago desolato, spicca un grande pentagramma iscritto in un cerchio tracciato nel terreno. Non arrovellatevi, diavoli e streghe qui
non c'entrano: è solo la traccia di una strada mai costruita progettata ai tempi dell’URRS (la stella nel cerchio era uno dei simboli del comunismo), come vi abbiamo raccontato.Nei pressi di Trementina, nel deserto del New Mexico, si possono invece avvistare due enormi diamanti iscritti in cerchi sovrapposti: siamo a sole 3 ore di auto da Roswell e dall’Area 51 ma questi simboli non hanno nulla di extraterrestre. Sorgono infatti su un terreno di proprietà della comunità di Scientology, che ha qui una delle sue sedi. Link
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