domenica 8 dicembre 2024

Nuove prove rafforzano la teoria del Pianeta X nascosto nel Sistema Solare

Nuove prove rafforzano la teoria del Pianeta X nascosto nel Sistema Solare

Per oltre un decennio, gli astronomi hanno sospettato l'esistenza del Pianeta X, un oggetto enorme nascosto nella parte esterna del Sistema Solare.Un nuovo studio della Princeton University rafforza questa idea, offrendo prove convincenti basate sulle orbite degli oggetti transnettuniani (TNO), chiamati anche oggetti della fascia di Kuiper (KBO)."Un'asimmetria nelle orbite di questi oggetti distanti potrebbe essere una ragione per pensare che potenzialmente lì ci sia un pianeta", afferma Amir Siraj, autore principale dello studio accettato da The Astrophysical Journal

Studi precedenti si sono concentrati sui KBO più distanti, supponendo che quelli più vicini fossero troppo influenzati dalla gravità di Nettuno per mostrare l'influenza del Pianeta X. Tuttavia, il team di Siraj ha modellato orbite di KBO che rimangono stabili per miliardi di anni.L'espansione del dataset da 11 a 51 KBO ha permesso un'analisi statistica più solida, rivelando solo una possibilità su mille che il loro allineamento sia casuale. "Non è necessariamente un fuoricampo", afferma, "ma è sicuramente indicativo della presenza di un pianeta lì".

Il team ha anche eseguito 300 simulazioni per perfezionare le potenziali proprietà del Pianeta X. Stima che abbia una massa di circa 4,4 volte quella della Terra, forse una super-Terra o un mini-Nettuno, con un'orbita ellittica più vicina al Sistema Solare di quanto si pensasse in precedenza.Ciò crea una "mappa della caccia al tesoro" per gli astronomi. Tuttavia, la sua scarsa luminosità e il vasto percorso orbitale rendono difficile individuarla.

Mike Brown, astronomo planetario del Caltech e sostenitore di lunga data del Pianeta X, accoglie con favore i risultati. Ritiene che il Vera C. Rubin Observatory, destinato a diventare pienamente operativo entro un anno, sarà cruciale.La sua enorme telecamera analizzerà l'intero cielo visibile ogni pochi giorni, tracciando tutto ciò che si muove."Sono abbastanza sicuro che entro i primi 18 mesi, o lo avremo trovato, o avremo reso le prove così inconfutabili che non esisteranno altre possibilità", afferma Brown.

Nessun commento:

Posta un commento